L’avvento di internet ha rivoluzionato il mercato turistico: sono cambiati i ruoli delle imprese e dei turisti, i modelli di decisione e di acquisto della vacanza, di promozione e comunicazione. Un fenomeno in continua espansione: se nel 2010 erano 2 miliardi gli utenti connessi ad internet si stima che entro il 2020 saranno circa 50 miliardi le connessioni. Se a questo aggiungiamo il ruolo della crescente digitalizzazione delle attività economiche, l’uso di internet in mobilità e la maggiore disponibilità di open data comprendiamo come l’Economist stimi un incremento di produzione di dati di circa il 45% all’anno per i prossimi 15 anni.
L’apertura alla digitalizzazione per le imprese che operano nel turismo è fondamentale per raggiungere il mercato internazionale: i viaggi rappresentano in Italia, con il 58% di quota, il primo settore online per un valore di circa 5 miliardi di euro annui. Pertanto la definizione di una strategia digitale per il settore attraverso l’e-tourism è diventata un’opportunità irrinunciabile per la crescita delle imprese turistiche così come sviluppare una promozione coordinata del nostro Paese creando piattaforme social di racconto, condivisone ed aggregazione di prodotti.
Anche il governo ha compreso l’importanza di rendere il turismo “digital”. Vanno in questa direzione la recente istituzione da parte del Mibact del Laboratorio digitale per il turismo per generare nuove imprese ed opportunità di lavoro e per creare sviluppo culturale, sociale ed economico.
Così come il decreto legge su cultura e turismo, approvato nei giorni scorsi, che riconosce i crediti d’imposta del 30% per le spese sostenute dalle strutture ricettive in digitalizzazione.
È evidente che ci troviamo di fronte ad una domanda fortemente condizionata dal web, dai social media e dalle recensioni, per cui è giunto il momento di cogliere le opportunità offerte da questi canali per stabilire relazioni di ascolto e partecipazione e ripensare le azioni promozionali in termini di efficacia ed efficienza.
Per raggiungere il vantaggio competitivo sui nostri concorrenti, non basta più agire sul prezzo, ma occorre prestare maggiore attenzione al social media marketing, un nuovo modello di promozione turistica, diversificare i mercati, innovando il linguaggio online e rafforzando l’immagine del brand e della destinazione.
È fondamentale, quindi, che la filiera turistica sviluppi un’offerta in grado di soddisfare le nuove esigenze della domanda, dal punto di vista dell’accesso alle informazioni, della flessibilità e personalizzazione dell’acquisto.
In Italia, dove la quasi totalità delle imprese turistiche è di piccole dimensioni, il problema della dotazione di strumenti altamente tecnologici, del presidio dell’ambiente informativo, della gestione in tempo reale delle prenotazioni rappresenta un nodo critico da affrontare a livello di sistema e di reti di soggetti, per pervenire ad economie di scala, partnership fruttuose, scambi informativi. La multicanalità nella distribuzione del prodotto turistico, l’utilizzo delle tecnologie mobili per la realizzazione di servizi location-based sono altre chiavi per sfruttare la versatilità dell’Ict a vantaggio del sistema turismo in Italia.
Ci si deve avvalere di piattaforme per creare un “sistema turismo” focalizzato sulla valorizzazione del territorio e della cultura, grazie alla predisposizione di servizi integrati, che consentano di conoscere l’offerta e di accedere più facilmente al nostro patrimonio.
Le ricadute positive derivanti dall’utilizzo di questi strumenti sono molteplici, ma bisogna anche essere consapevoli che essi richiedono competenze nuove e un continuo aggiornamento.