L'ANALISI

Tv al collasso, negli Usa vince il mobile video

Nel passaggio a Internet colpite le aziende del cavo, favorite le telco che offrono la Tv in bundle. Ma secondo Business Insider in futuro gli americani potrebbero rinunciare anche all’abbonamento a Internet e puntare sul wi-fi

Pubblicato il 26 Nov 2013

mobile-120508122536

La Tv sta morendo e le statistiche lo dimostrano: questo il (provocatorio) titolo dell’analisi pubblicata da Business Insider sull’ennesimo anno nero della Tv americana che, nonostante il picco di ascolti in concomitanza con le Olimpiadi, continua a registrare un andamento negativo della crescita dell’audience. Sia la Tv broadcast che quella via cavo perdono spettatori, con un trend che prosegue da circa due anni, come mostrano le statistiche di Citi Research.

Gli analisti finanziari Craig Moffett e Michael Nathanson hanno di recente scritto che “L’industria della pay-tv sta vivendo il peggior anno di sempre”: i principali provider americani hanno perso complessivamente 113.000 spettatori solo nel terzo trimestre e la cifra include gli abbonati di Internet. Internet su banda larga, infatti, non sembra aver tratto i benefici sperati dal declino della cable Tv.

Chi guadagna invece sono Facebook e Google, che si sono creati un’audience che quest’anno supererà negli Usa quella della Tv in termini di reach. Uno dei motivi è la disaffezione del pubblico, soprattutto dei giovani, verso i programmi sportivi, tradizionalmente punto di forza delle emittenti televisive. Ma soprattutto è in corso lo storico passaggio dalla semplice visione della Tv alla visione dei video (che includono film e programmi Tv, ma anche molto altro) su Internet e sui device mobili. Per Business Insider si tratta di un trend che colpirà fortemente le aziende del cavo.

La cable Tv americana ha già perso quasi 5 milioni di abbonati negli ultimi cinque anni e il numero di persone abbonate esclusivamente alla Tv via cavo potrebbe scendere quest’anno al di sotto dei 40 milioni, secondo Isi Group. “Gli utenti non trovano più soddisfacente l’abbonamento al cavo come prodotto stand-alone; il mercato si sta spostando verso le aziende telecom come At&t e Verizon che offrono la Tv all’interno di un pacchetto che comprende l’accesso a Internet ultra-veloce”, osservano gli analisti di Isi Group.

In questa prima fase del cambiamento, le aziende più “deboli” (con un business più legato alla Tv tradizionale) subiscono perdite di clienti (come Time Warner Cable, ma anche Comcast, Cablevision, Charter), mentre le aziende con proposte più innovative guadagnano abbonati (At&t, Verizon, Dish, Dtv, Century Link). Ma il trend in atto è destinato a rivoluzionare il business anche di questi player.

Infatti le famiglie americane abbonate alla cable Tv sono sempre meno (dati Nielsen), mentre aumentano quelle che guardano video di ogni genere sui device mobili. Il 40% del traffico di YouTube già arriva da mobile. I tablet come l’iPad, poi, rivela ComScore, sono così usati la sera per la visione dei video da essere stati ribattezzati “vampire media”: i picchi degli ascolti si registrano dopo le 19.

All’orizzonte, dunque, c’è un’ulteriore evoluzione: molti utenti americani cominciano a rinunciare non solo all’abbonamento alla Tv su cavo ma anche a quello per l’accesso a Internet su banda larga (un trend di cui soffre già, per esempio, Time Warner Cable). Questo accade non necessariamente perché le persone guardino meno programmi Tv, o usino meno Internet, ma perché sempre più spesso sfruttano l’ampia disponibilità del wifi gratuito negli Usa – al lavoro, all’università, nelle grandi catene di negozi e in 57 città: qui i consumatori possono avere tutto, gratis, ovunque si trovino, video e film compresi. Anche alcune aziende hanno creato e messo a disposizione del pubblico punti di accesso wifi, come Google o Facebook e Cisco. La cable Tv ma anche l’abbonamento domestico a Internet sembrano inutili, se ci si trova nel raggio di copertura di un hotspot.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati