REGOLE

Ue, accordo fatto sul caricabatterie unico per cellulari

Ok del Parlamento europeo allo standard universale proposto dal Consiglio dei ministri. L’approvazione definitiva è attesa per l’anno prossimo: i produttori avranno tre anni per adeguarsi

Pubblicato il 20 Dic 2013

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L’Ue ha raggiunto l’accordo sul caricabatterie unico per tutti i modelli di cellulare, per venire incontro alle esigenze dei consumatori ma anche per ridurre la quantità di rifiuti tecnologici. Verrà dunque richiesto ai produttori di telefonini di rendere i loro dispositivi compatibili con un caricabatterie universale.

Proposto per la prima volta dal Parlamento europeo, lo standard comune per caricare i cellulari ha ottenuto ora l’ok anche del Consiglio dei ministri dell’Ue. I dettagli esatti devono ancora essere approvati da un voto del Parlamento stesso, che è atteso per marzo 2014; occorrerà poi il via libera definitivo da parte del Consiglio d’Europa.

Il caricabatterie comune fa parte di un accordo provvisorio sulle regole per i device elettronici siglato dagli europarlamentari e dalla presidenza lituana del Consiglio dei ministri. La bozza di direttiva pone le basi per un set di regole armonizzate per portare sul mercato device elettronici come i telefoni cellulari, i telecomandi per automonibli e i modem. Scopo di queste regole è tenere il passo con la sempre più ampia varietà di device per le comunicazioni radio e far sì che non interferiscano tra loro e rispettino i requisiti essenziali di sicurezza per l’ambiente e la salute delle persone.

Dal caricabatterie comune ci si attende sia una semplificazione nell’uso dei device mobili e una riduzione dei costi per i consumatori sia un abbattimento dei rifiuti tecnologici. Gli europarlamentari hanno anche raggiunto l’acccordo sulla creazione di nuovi strumenti di vigilanza sul mercato per tracciare e controllare i prodotti che non sono in linea con le nuove regole. Sulla base delle informazioni fornite dai Paesi-membro, la Commissione europea individuerà le categorie di device che dovranno essere registrati prima dell’immissione sul mercato, creando un database simile a quello già in funzione negli Stati Uniti.

I clienti avranno anche il vantaggio di portarsi a casa una documentazione più leggera dopo aver acquistato dei dispositivi elettronici, perché ai produttori sarà consentito non includere il libretto con la dichiarazione di conformità, fornendo invece solo una dichiarazione semplificata con un link a un sito Internet dove l’utente può scaricare la dichiarazione completa della conformità.


Una volta che le regole saranno approvate, l’anno prossimo, gli Stati dell’Ue avranno due anni per recepirle nella legislazione nazionale, mentre i produttori ne avranno addirittura tre per adeguarsi.

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