Ue, Internet supeveloce. Sul piatto oltre 22 milioni

Tredici i progetti selezionati che puntano a fornire connessioni domestiche a 1 Gb grazie alla fotonica

Pubblicato il 28 Giu 2011

Tredici progetti incentrati sulla ricerca fotonica delle reti a
fibre ottiche utili a sviluppare tecnologie in grado di fornire un
accesso domestico a Internet superiore a 1 Gigabit/secondo. Sono
quelli selezionati congiuntamente, nel 2010, dalla Commissione
europea e da Austria, Germania, Israele, Polonia e Regno Unito e
che saranno finanziati con un investimento totale di 22,3 milioni
di euro.

La Commissione fornirà ai progetti un terzo dei finanziamenti
mentre le agenzie nazionali copriranno il resto del fabbisogno.
"Questo approccio comune consente ai paesi partecipanti di
sviluppare molto più celermente delle reti ottiche a banda larga
superveloci – spiega una nota della Commissione – in quanto lo
sforzo congiunto è in grado di generare una massa critica che
permette un assorbimento più efficiente da parte del
mercato".

“Sono particolarmente lieta di assistere al decollo della ricerca
nel campo di una tecnologia che consentirà di portare l’internet
superveloce nelle case e nelle aziende di 500 milioni di europei –
commenta il commissario Ue per l'Agenda digitale, Neelie Kroes
–  Si tratta di una tecnologia che potrebbe rivestire un ruolo
decisivo per fornire risposte alle esigenze dell’Europa in
materia di banda larga per molti anni a venire”.

Tutte le iniziative si concentrano in particolare sul modo in cui i
componenti (ricetrasmettitori, amplificatori e router) e i sistemi
informatici potranno fornire agli abbonati una velocità di
1Gigabit/secondo e oltre e, contemporaneamente, ridurre i costi
operativi per la banda larga superveloce.

Tra le iniziative spicca il progetto Addonas che si propone di
ottenere una migliore qualità per le applicazioni video mobili e
real-time, come quelle legate al cloud computing, attraverso
l’ottimizzazione della tecnologia switching per i circuiti a
banda larga superveloci. Ciò consentirebbe di inviare il traffico
dati solo dove necessario, alleggerendo quindi gli intasamenti che
incidono sul rendimento di un router. Contemporaneamente, questa
tecnologia ridurrebbe di oltre il 50% il costo energetico totale
per operatori e utenti.

Per consentire una trasmissione superveloce dei dati, il progetto
Aloha mira ad aggiornare la capacità di trasmissione dei
semiconduttori a banda larga (laser ottici). Scopo del progetto è
migliorare il rendimento, portandolo a 10 Gigabit/secondo e oltre,
e accelerare contemporaneamente la transizione verso
l’assorbimento da parte del mercato di componenti laser più
veloci.

Tucan si incentra invece sullo sviluppo di una tecnologia a basso
costo per ricetrasmittenti che utilizzano laser sintonizzabili
(cioè laser che operano su lunghezze d’onda variabili) in grado
di raggiungere gli obiettivi desiderati in termini di costi di
accesso alla rete, pur contemporaneamente mantenendo prestazioni di
alto livello e riducendo il fabbisogno di energia. Le reti attuali
sono state progettate per laser a lunghezza d’onda fissa, con
livelli di costi inferiori a 10 euro per laser: si tratta però di
laser non adatti a gestire volumi elevati di dati (da 1 a 10
Gigabits/secondo) per utente, come invece è necessario nel caso di
reti ad accesso superveloce.

Il progetto SepiaNet si concentra sullo sviluppo di componenti,
moduli e sottosistemi ottici destinati a futuri prodotti di accesso
basati su tecnologia a circuiti stampati elettro-ottici embedded
che ridurrebbero significativamente il consumo di energia e
aumenterebbero, invece, l’efficienza energetica e la larghezza di
banda: ciò è attualmente impossibile, perché i sistemi di
accesso alla rete utilizzano cavi in rame.

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