Il presidente Ue per il prossimo semestre, il belga Herman Van
Rompuy, ha già le idee chiare su quale indirizzo dare al suo turno
di presidenza Ue: incentivare le politiche sull’innovazione.
Non è la prima volta che l’innovazione balza in primo piano a
Bruxelles: nel 2009 l'Ue ha indetto l’Anno europeo per la
creatività e l’innovazione e a novembre dello scorso anno il
presidente della Commissione José Manuel Barroso ha nominato
l’irlandese Máire Geoghegan-Quinn come primo commissario Ue
all’Innovazione. E’ la prima volta tuttavia che un summit Ue
viene interamente dedicato a questo tema. All’incontro del
prossimo autunno sarà anche presentato un nuovo “Piano per la
ricerca e l’innovazione” dell’esecutivo Ue incentrato su
proprietà intellettuale, finanziamenti alla ricerca,
approvvigionamento pubblico e infrastrutture per l’innovazione,
la cui versione finale dovrà essere approvata nel successivo
summit, a dicembre.
Il Belgio fa parte inoltre di un “triumvirato” di nazioni Ue
cui sta particolarmente a cuore la competitività: insieme a Spagna
e Ungheria, ha disegnato un programma di incontri ministeriali per
i prossimi 18 mesi incentrati su questo tema. L’obiettivo è
compiere progressi in particolare su due punti: la difesa dei
brevetti europei e la lotta alla contraffazione, e la creazione di
un mercato unico interno (anche in base alle linee guida di un
report presentato dall’ex commissario Ue Mario Monti).
Al summit d’autunno sotto i riflettori sarà anche la questione
della ricerca e sviluppo, perché i Paesi membri dovranno indicare
ciascuno i propri obiettivi di spesa per la ricerca. La Commissione
europea chiederà ai governi di spendere in media il 3% del pil in
R&D, ma i Paesi membri più avanzati dovranno fissare target più
elevati rispetto ai Paesi che tradizionalmente investono meno.
Tuttavia, nonostante l’insistenza sul tema dell’innovazione,
gli osservatori si chiedono quale sia l'effettiva capacità
dell’Ue di concentrarsi sugli obiettivi a lungo termine e non
lasciarsi rubare la scena dai problemi contingenti. Il presidente
Van Rompuy presenterà, sempre al summit autunnale, i risultati
della sua task force sulla governance economica, una questione
divenuta scottante. Già gli spagnoli hanno avuto difficoltà a
mantenersi concentrati sugli obiettivi della strategia “Europe
2020” a causa della crisi della Grecia; il timore è che
l’instabilità dell’eurozona finisca col relegare i temi
dell’innovazione, della ricerca e della competitività in fondo
all’agenda.