L’acquisizione di Skype da parte di Microsoft è compatibile con il mercato interno europeo. Lo ha stabilito il Tribunale dell’Unione europea che ha respinto integralmente il ricorso presentato da Cisco Systems e dall’italiana Messagenet, fornitore di telefonia fissa e Internet, contro l’acquisizione di Skype da parte del colosso statunitense del software avvenuta nel 2011.
Dopo il via libera ottenuto dalla Commissione Ue, secondo cui la concentrazione dei due gruppi non poneva minacce alla concorrenza, Cisco e Messagenet avevano presentato ricorso al Tribunale Ue. Oggi però la General Court di Lussemburgo ha confermato la decisione del regolatore che aveva approvato il deal da 8,5 miliardi di dollari confermando che “L’acquisizione di Skype da parte di Microsoft è compatibile con il mercato interno. Il merger non restringe la concorrenza sul mercato delle comunicazioni video né sul segmento consumer né su quello business”.
Il Tribunale europeo spiega che, sebbene l’acquisizione di Skype permetta a Microsoft di detenere una quota di mercato dall’80 al 90% di un segmento delle comunicazioni per il mercato consumer, corrispondente alle videochiamate effettuate da Pc funzionanti con Windows, “le quote di mercato e il livello di concentrazione elevati in tale segmento del mercato non sono indicativi di un potere di mercato che consenta a Microsoft di nuocere in modo significativo alla concorrenza effettiva nel mercato interno”.
Già il regolatore Ue aveva sostenuto che l’acquisizione non era un danno per la concorrenza perché il mercato delle comunicazioni video è in crescita e Microsoft insieme a Skype avrebbe trovato diversi competitor, compresa Google.
La vicenda potrebbe però non essere conclusa: Cisco e Messagenet potrebbero ancora far appello alla Corte europea di Giustizia.