Oltre 21 sterline a famiglia per finanziare la banda larga.
Triplicata, dunque, da parte del Governo britannico la tassa –
originariamente una tantum da sei sterline – che coinvolgerà le
famiglie d'Oltremanica, le quali si vedranno decurtare la somma
direttamente sulle bollette telefonicge.
L'ammontare è scritto nero su bianco sul piano redatto dalla
"Revenue & Customs", secondo cui i possessori di linea
telefonica, o titolari di un abbonamento a internet e fax
arriveranno a spendere 21,15 sterline all'anno, invece delle
sei originarie.
Per due milioni di famiglie l'orpello salirà ulteriormente
visto che andranno aggiunti anche i costi dell'Iva.
I dettagli dell'operazione saranno svelati nella Finanziaria
(attesa per inizio gennaio 2010), ma secondo indiscrezioni ogni
mese le famiglie britanniche spenderanno 50 penny, cifra che
porterà nelle casse del governo circa 175 milioni di sterline per
finanziare l'installazione della connessione a banda larga
nelle aree rurali del paese. E altri 30 milioni arriveranno
dall'Iva sulla nuova imposta.
Sul piede di guerra i cittadini britannici. Ma anche Isp e
operatori di telecomunicazioni. Gli Isp temono una fuoriuscita in
massa della clienyela, per circa 100mila unità. E disdette sono
temute anche da parte delle Telco già per altro accusate di aver
manovrato l'operazione. Ad approfittare del caos i conservatori
che hanno utilizzato il provvedimento per la campagna elettorale in
vista delle elezioni di giugno 2010: "se vinceremo –
promettono – il provvedimento sarà eliminato".