British Telecom è in ritardo sul lancio della sua rete broadband
ultra-veloce. A sottolinearlo sono gli analisti di Point Topic, che
hanno anche abbassato le loro previsioni per il numero di linee di
ultra-banda larga che saranno attive in Gran Bretagna entro il 2015
– esclusi i servizi offerti tramite rete via cavo da Virgin Media –
da 8,8 a 6,7 milioni. Secondo gli analisti, inoltre, procede a
rilento anche l'adozione da parte dei consumatori dei servizi
Internet ultra-veloci messi già a disposizione da Bt o da
fornitori alternativi.
Point Topic rferisce che il progetto per la rete in fibra di Bt ha
raggiunto solo 182 punti di scambio alla fine del 2010, ben al di
sotto dei 343 che erano stati previsti, mentre i piani di
Fibrecity, che doveva collegare Dundee e Bournemouth con una rete
fibre-to-the-premises (FTTP), sono andati in fumo.
"Le reti alternative si stanno sviluppando tra grandi
difficoltà”, dichiara Tim Johnson, chief analyst di Point Topic.
"Il rischio è che non siano più un progetto prioritario né
per Bt né per i grandi Isp”. Perciò per Johnson la chiave per
stimolare la realizzazione delle reti di nuova generazione
potrebbero essere le iniziative guidate dagli enti locali.
Point Topic nota che il concorso “Race to Infinity” di Bt, in
cui le persone potevano votare per far arrivare i servizi di banda
larga ultra-veloce nella loro comunità, ha ottenuto una risposta
migliore nelle aree in cui gli enti locali hanno pubblicizzato i
vantaggi nelle nuove reti. Lo stesso risultato si è osservato
nelle regioni dove i servizi ultra-veloci sono già disponibili:
l’adozione è maggiore dove c'è interesse da parte delle
comunità locali.
"Questo dimostra il ruolo chiave che le iniziative locali
devono svolgere”, afferma Johnson. "Anche se non possono
arrivare a costruire un network indipendente, possono spingere Bt
ad accelerare i tempi e ad essere più decisa
nell’implementazione della sua rete”.