L’ampiezza della copertura è più importante della velocità di connessione e il governo del Regno Unito dovrebbe concentrarsi sulla prima e non essere “ossessionato” dalla seconda. Questo in sintesi il messaggio critico nei confronti di Downing Street che arriva da Policy Exchange, il think tank inglese che in un nuovo report, “The Superfast and the Furious”, raccomanda ai politici di concentrarsi sui risvolti economico sociali, come il prezzo, la disponibilità e l’affidabilità, “piuttosto che inseguire velocità e progresso della performance”.
Un’indagine condotta su 2mila consumatori e 500 aziende condotta da Ipsos Mori per conto di Policy Exchange, il 64% degli intervistati considera più importante la copertura su tutto il paese con connessioni di media velocità rispetto al progetto di broadband super veloce limitato ad alcune aree.
La coalizione di governo ha programmato investimenti complessivi per 830 milioni di sterline entro il 2017 per la realizzazione di infrastrutture a banda larga, di cui 530 milioni entro il 2015 e altri 300 milioni nei due anni successivi derivanti dalle licenze per la Bbc.
La prima tranche di 530 milioni è destinata alla copertura di un terzo della popolazione che si trovano in aree sotto-servite. Altri 150 milioni sono destinati a città super connesse, per connessioni fisse fino a 100 Mbps, altri 150 milioni sono destinati al miglioramento delle connessioni mobili.
Policy Exchange ha chiesto al Governo di non destinare soldi dei contribuenti alla banda larga dopo il 2015. Il think tank inglese non è il primo a criticare la politica perché punta più alla velocità che alla copertura. Lo scorso mese di agosto la società di analisi Point Topic ha criticato i politici europei di essere ossessionati da target di velocità e di tralasciare invece il parametro della quality of service. “Venti megabit con una buona quality of service sono meglio di 100 megabit senza”, dice il fondatore di Point Topic Tim Johnson.