E’ fatta. Nonostante la contrarietà e il “richiamo” della Commissione europea, l’Agcom ha oggi definitivamente approvato il listino unbundling 2013, come anticipato dal Corriere delle Comunicazioni. E la decisione è stata unanime. Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Angelo Marcello Cardani, relatore Antonio Preto, “ha approvato all’unanimità i provvedimenti finali relativi alle condizioni tecniche ed economiche di offerta 2013 dei servizi di accesso alla rete in rame di Telecom Italia (unbundling del local loop – ULL, bitstream – BS)”, si legge nella nota dell’autorità.
“L’approvazione di questi provvedimenti – continua la nota – giunge a conclusione di un percorso che ha visto una prima fase di consultazione nazionale ed una seconda di consultazione comunitaria, successiva alla notifica degli schemi di provvedimento approvati dal Consiglio l’11 luglio 2013”. Sulle proposte dell’Autorità la Direzione Generale Connect della Commissione Europea – ricorda l’Agcom – aveva avviato una fase di approfondimento, della durata di tre mesi (la cosiddetta Fase 2, ai sensi dell’articolo 7 della Direttiva Quadro), sollevando una serie di dubbi in relazione ad alcuni aspetti procedurali e di merito (in particolare, in tema di costo del capitale riconosciuto a Telecom Italia, il cosiddetto Wacc); al termine della Fase 2 (nel corso della quale il Berec aveva invece espresso parere positivo sulle misure dell’Agcom), la Commissione, il 12 dicembre scorso, ha adottato una raccomandazione chiedendo all’Autorità di riconsiderare le proprie decisioni, con particolare riferimento al calcolo del costo del capitale. Sono stati, viceversa, superati tutti i rilievi sugli aspetti procedurali dei procedimenti svolti dall’Agcom.
“L’Autorità, tenute in massima considerazione le raccomandazioni della Commissione, nella convinzione di aver operato in piena coerenza con il quadro europeo vigente, ha ribadito le iniziali misure relative ai canoni di accesso alla rete in rame, ritenendo corretta la propria valutazione del costo del capitale. Sono pertanto confermate le riduzioni del canone ULL, da 9,28 a 8,68 euro/mese, e del canone bitstream, da 19,50 a 15,14 euro/mese”.
Confermate le misure relative all’accesso agli armadi di strada di Telecom Italia (cd. street cabinet), “misure che incentiveranno la competizione tra operatori infrastrutturati nella fornitura di servizi a banda ultra-larga su reti di nuova generazione”, motiva l’Authority. “Le decisioni odierne consentiranno di portare a termine il percorso di definizione dei costi di accesso all’ingrosso alla rete in rame, alla rete in fibra ottica, promuovendo il passaggio alle reti di nuova generazione e la concorrenza tra operatori”.
L’Agcom aveva tempo fino al 12 gennaio per prendere una decisione in merito alle tariffe a seguito della Raccomandazione del 12 dicembre emanata dalla Commissione europea per richiedere formalmente una modifica del metodo di calcolo e quindi delle tariffe. Ma come puntualizzato già a caldo dallo stesso presidente dell’Authority in un’intervista a Repubblica, secondo i calcoli preliminari effettuati seguendo il metodo europeo le tariffe in alcuni casi sarebbero risultate persino inferiori a quelle proposte dalla stessa Agcom.
All’Europa ora non resta che l’eventualità di una procedura di infrazione, ma sarebbe un precedente unico in Europa. Intanto Telecom Italia “si riserva ogni azione idonea a tutela dei propri interessi”, si legge in una nota emessa dall’azienda a seguito dell’odierna approvazione delle misure.
“Apprezziamo il grande lavoro e impegno dell`Autorità – commenta Vodafone Italia – che con questa decisione ribadisce la volontà di aprire il mercato della telefonia fissa. Questa decisione darà grande impulso agli investimenti di Vodafone a beneficio di consumatori e imprese”. Soddisfatta anche Fastweb: ”La determinazione dell’Autorità va nella giusta direzione per ripristinare il corretto meccanismo concorrenziale nel mercato della telefonia fissa, stimolando gli investimenti degli operatori alternativi a vantaggio dei clienti finali”.
Da parte sua la Commissione Ue nel prendere atto della decisione di Agcom che non segue la Raccomandazione sottolinea che l’Autorità “dovrà fornire entro l’11 gennaio una giustificazione ragionata”, e se non sarà ”convincente” Bruxelles valuterà ”ulteriori azioni legali”.