"Va certamente nella direzione da noi auspicata la riformulazione dell’emendamento al dl semplificazioni per la liberalizzazione dell’ultimo miglio delle telecomunicazioni". Il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò così commenta la nuova norma a margine dell’audizione odierna in Senato. "Il Parlamento ha aggiunto indicazioni che saranno da stimolo al miglior svolgimento della nostra funzione, e in questo senso apprezziamo la norma". L’emendamento apporovato ieri "risponde soprattutto alle preoccupazioni della Commissione europea, perché indubbiamente in materia c’è una competenza dell’Agcom che non può essere espropriata".
L’emendamento dovrà ora superare l’esame della Commissione europea. Come previsto dalla Direttive comunitarie che regolano il settore delle comunicazioni elettroniche, ogni modifica all’ordinamento legislativo che riguardi il settore deve essere comunicato a Bruxelles. Nello specifico, la Direttiva quadro prevede che “gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva e di ogni loro successiva modifica." Spetterà dunque alla Commissione europea verificare se l’emendamento è compatibile con il diritto comunitario oppure se esistono incompatibilità.