SCENARI

Ultrabroadband, l’allarme della Gsma: “Costi eccessivi, a rischio la connected society europea”

L’associazione risponde alla consultazione pubblica sulla nuova direttiva europea “Broadband cost reduction”: intervenire su commissioni e burocrazia, più incentivi al co-investimento

Pubblicato il 03 Mar 2021

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La Gsma ha chiesto alla Commissione europea di intervenire sul tema della riduzione dei costi per la realizzazione delle reti in banda ultra-larga allargando le opzioni offerte dalla nuova Broadband cost reduction directive (Bcrd), ancora in forma non definitiva e su cui è in corso una consultazione pubblica.

L’associazione industriale delle telco mobili ha portato all’attenzione l’effetto-freno esercitato da costi difficili da assorbire. Per la nuova direttiva sulla riduzione dei costi di realizzazione delle reti broadband la Gsma chiede di mettere l’accento sui diversi fattori che ostacolano gli investimenti e i roll-out degli operatori mobili.

Fee e burocrazia ostacolano la copertura

I costi che più gravano sulle telco mobili sono le commissioni e la burocrazia, ha sottolineato la Gsma: sono i primi elementi su cui lavorare.

Inoltre, “l’aumento dei costi della compliance e delle implementazioni si traduce in esiti meno soddisfacenti per i consumatori, l’economia e la società”, ha indicato la Gsma. In pratica, in qualità inferiore o in ridotta copertura. Per questo le telco mobili vorrebbe politiche omogenee nei vari Stati dell’Unione europea in modo da poter raggiungere gli obiettivi di connettività.

Incentivi per il co-investimento

La Gsma ha anche inviato a Bruxelles i suoi suggerimenti. Per esempio, migliorare ed espandere l’accesso all’infrastruttura esistente di proprietà di enti pubblici o privati; semplificare le procedure per le autorizzazioni ai progetti; snellire e armonizzare le regole in Unione europea; adottare un “ambizioso approccio pro-investimento”.

L’associazione ha anche chiesto di includere nella direttiva delle regole che incoraggino il co-investimento in progetti come le iniziative di edge cloud e mobile network sharing, sia per contenere i costi sia per ridurre l’impatto ambientale.

La bozza della direttiva europea è stata pubblica a dicembre scorso. La Commissione Ue ha indicato che la normativa intende agevolare e “incentivare il roll-out di reti di comunicazione elettronica ultra-veloci abbassanso i costi della realizzazione con un insieme di misure armonizzate”.

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