Dopo le obiezioni dell'autorità che vigila sulla concorrenza,
la telco australiana Telstra è più fiduciosa di poter procedere
con il progetto nazionale per la rete di banda ultra-larga: uno
studio indipendente è intevenuto a dare sostegno al piano che
prevede di consegnare la rete fissa dell'azienda al nuovo
network ultra-veloce del governo che costerà 36 miliardi di
dollari australiani.
La società di advisory Grant Samuel ha infatti calcolato che la
principale telco del Paese metterebbe nelle sue casse 4,7 miliardi
di dollari australiani se la proposta fosse approvata. In caso
contrario, Telstra finirebbe col competere contro il nuovo network,
sarebbe costretta a separare le sue attività retail e wholesale e
probabilmente verrebbe anche colpita dal divieto di acquisto di
nuovo spettro wireless.
"Nel complesso, i vantaggi della proposta superano gli
svantaggi. Perciò, la proposta va nel miglior interesse di Telstra
e dei suoi azionisti", scrive la Grant Samuel nel suo
report.
L’ente australiano che vigila sulla concorrenza, la Accc
(Australian Competition and Consumer Commission) martedì ha
obiettato al progetto di Telstra affermando che la sua proposta di
separazione strutturale non soddisfa le richieste dell’ente e va
modificata.
Il Ceo di Telstra David Thodey ha replicato in una conference call
con analisti e giornalisti che le obiezioni della Accc non sono una
sorpresa e ha assicurato: “Siamo convinti di poter risolvere i
problemi”.
Come noto, la rete nazionale Internet ultra-veloce è un progetto
che viene portato avanti dalla società di proprietà statale Nbn
Co. e ha lo scopo di connettere il 93% di case e aziende del Paese
alla fibra ottica. Telstra riceverà 11 miliardi di dollari
australiani dal governo federale e dalla Nbn per la partecipazione
all’implementazione della rete. Gli azionisti della telco
dovrebbero votare sulla proposta nel meeting annuale del prossimo
18 ottobre, ma la data potrebbe slittare se la Accc non dà il via
libera all’accordo.
Gli azionisti di Telstra sono invece probabilmente disposti ad
approvare il piano che prevede una separazione strutturale
dell’azienda e la chiusura progressiva da parte di Telstra delle
sue reti fisse man mano che il nuovo network viene costruito e i
servizi migrano verso la Nbn Co. Il motivo è chiaro: "Il
primo vantaggio della proposta è che genera cassa immediatamente
per Telstra”, nota Grant Samuel.