L'Umbria si attiva contro il digital gap. E' infatti attiva
la rete pubblica di telecomunicazioni che consente la fornitura di
servizi di accesso a Internet in banda larga ad oltre 57 mila
utenti di 42 comuni, precedentemente privi di tale servizio. Lo ha
annunciato l'assessore regionale Stefano Vinti
nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede
della Giunta Regionale a Perugia. Presente anche
l'amministratore di Centralcom Brunello
Castellani.
''La rete – ha spiegato Vinti – realizzata attraverso una
gara pubblica europea dall'associazione temporanea di imprese
costituita da Telecom Italia e Consorzio Umbria Wireless, ha
superato positivamente il collaudo il 2 giugno e la società
Centralcom, il 29 giugno scorso, ha sottoscritto in favore della
stessa ati il contratto di concessione pluriennale per la gestione
dei servizi''.
La rete, che assicura la copertura di 354 zone in digital divide e
interessa 57 mila 447 abitanti, collega, tramite tratte radio ad
alta capacità, i cinque nodi fondamentali della costituenda Rete
pubblica regionale integrando le dorsali in fibra ottica in fase di
realizzazione. ''Questo intervento – hapuntualizzato
l'assessore – è parte fondamentale delle attività che la
Regione Umbria, sta realizzando per il superamento del divario
digitale, avvalendosi del contributo operativo di Centralcom, al
fine di assicurare a tutti il diritto di accesso alla
rete''.
L'iniziativa, finanziata dalla Regione per due milioni e 200
mila euro (Por-Fesr 2007-2013), si è chiusa con un'economia di
circa 60 mila euro ed è stata preceduta da una analisi sulla
diffusione dei servizi finalizzata ad individuare le aree del
territorio regionale a fallimento di mercato. Dall'analisi,
compiuta due anni fa, era emersa un'incidenza del divario
digitale pari al 17,9% della popolazione umbra. Con la rete
attivata in questi giorni, che ha portato servizi nelle aree non
interessate da altri interventi pubblici o privati, il digital
divide è stato abbattuto in maniera significativa di oltre
l'8%.
''Nel frattempo – ha sottolineato Vinti – sono stati
attivati e, stanno dispiegando i loro effetti, altri
investimenti. Tra gli investimenti pubblici, che si aggiungono a
quelli degli operatori privati, va segnalato l'intervento,
frutto dell'accordo tra la Regione Umbria e il ministero dello
Sviluppo economico, che consente di collegare in fibra ottica 50
centrali telefoniche, per rendere disponibile il servizio
Adsl''.
''Al fine di aggiornare il quadro di copertura del
territorio umbro – ha aggiunto Castellani – la Regione ha
incaricato Centralcom di predisporre un aggiornamento del Piano
telematico regionale. Tale documento, che sarà completato entro il
prossimo mese di ottobre, consentirà anche di fare il punto sulla
diffusione nel nostro territorio di infrastrutture di nuova
generazione. In questa prospettiva si inserisce la Rete pubblica
della Regione Umbria, un'infrastruttura di trasporto in fibra
ottica di grandi capacità, aperta e neutrale, che ha
l'obiettivo di collegare il sistema pubblico allargato
(pubbliche amministrazioni, sistema sanitario, Protezione civile,
aree industriali, Universita', istituti di ricerca) e di
abilitare il mercato degli operatori''.
''La Regione – ha concluso l'assessore – intende
attivare un 'Forum degli operatori e delle amministrazioni'
per promuovere un ampio coinvolgimento, sia in vista
dell'aggiornamento del Piano telematico regionale, sia per la
definizione di un'Agenda digitale dell'Umbria, finalizzata
a promuovere l'accesso a Internet come nuovo diritto universale
di cittadinanza e lo sviluppo a forte contenuto tecnologico e di
conoscenza, in piena coerenza con gli obiettivi dell'Agenda
digitale europea e la Strategia Europa 2020. L'Agenda, partendo
dalla costatazione che, negli ultimi 15 anni, le tecnologie
dell'informazione hanno determinato, in Europa, la metà
dell'aumento di produttività, si pone l'obiettivo di
diffondere i benefici dell'era digitale, offrendo, entro il
2020, a tutti i cittadini, l'accesso a Internet a velocità
pari o superiori a 30 Mbps e, a metà delle famiglie, connessioni a
100 Mbps. Restiamo sempre più convinti che Internet deve essere un
diritto per tutti, diritto che alcuni paesi hanno sancito anche
nelle proprie Costituzioni e che non sarebbe affatto sbagliato
inserire nello Statuto della Regione Umbria''.
E anche la Toscana sta per incassare un nuovo successo anti-digital
gap. Come spiega una nota la vicepresidente della Regione con
delega all'Innovazione e alla Ricerca, Stella
Targetti, ''la banda larga in Toscana sta per fare
un passo avanti – si legge – altri 100 mila toscani stanno per
potersi connettere a internet veloce superando, grazie a un accordo
fra Ministero e Regione coperto con 20 milioni di euro, un digital
divide inaccettabile''. La Targetti ha portanto in Giunta
uno schema di convenzione operativa per lo sviluppo della
connettività attraverso l'uso della banda larga di seconda
generazione.
La stima dei toscani coinvolti dall'operazione è appunto di
circa 100 mila persone – altri 300 mila, sempre in aree marginali,
risultano già connessi con un intervento effettuato negli anni
precedenti): sono persone che, vivendo in aree cosiddette "a
fallimento di mercato" (perché a bassa redditività, densità
di popolazione e quindi poco appetibili per gli operatori privati),
sono a tutt'oggi in digital divide rispetto ai corregionali
piu' 'fortunati'. In
queste aree marginali, oltretutto, le spese per portare Internet
veloce sono molto più alte.
La convenzione, subito firmata, ha una copertura di 20 milioni di
euro (metà li mette la Regione l'altra il ministero)
e consentirà immediati lavori di scavo con messa in posa di una
fibra ottica che porterà il servizio Adsl. In totale, ricorda la
Regione, sono 96 le centrali telefoniche finanziate su aree in
digital divide, cioè a tutt'oggi scoperte da servizi di
connettività veloce: 55 vengono finanziate con fondi ministeriali
e 41 direttamente dalla Regione Toscana con fondi Fesr. Su 20
comuni della provincia di Firenze saranno collegate in fibra ottica
43 centrali mentre in 16 comuni della provincia di Pisa le centrali
collegate saranno 28. Nel livornese i Comuni interessati sono 10 (e
14 le centrali); nel grossetano 5 (con 6 centrali). In provincia di
Siena 4 i comuni e 5 le centrali. 55,
in tutto, i comuni toscani in cui stanno per iniziare gli scavi.