Un miliardo nel 2010: cresce l’esercito dei lavoratori mobili

L’aumento maggiore si registra in Asia-Pacifico, ma gli Stati Uniti continuano a guidare la classifica mondiale. Nel 2013 in Europa Occidentale sarà “mobile” metà della forza lavoro

Pubblicato il 19 Feb 2010

La tecnologia ha reso possibile lavorare anche in remoto, via web o
cellulare, e ciò cambia profondamente gli equilibri all’interno
delle aziende e della loro forza lavoro, sempre più mobile, grazie
alla banda larga wireless, ai punti di accesso pubblici wi-fi e
alle soluzioni di convergenza fisso-mobile. Così la popolazione
mondiale di lavoratori mobili supererà quest’anno il miliardo,
secondo quanto prevede Idc, e arriverà a quasi 1,2 miliardi di
persone nel 2013, pari a un terzo del totale della forza lavoro
globale. L’aumento sarà significativo soprattutto sui mercati
emergenti dell’Asia-Pacifico, dove la crescita sarà trainata
dalla ripresa economica e dall’interesse verso le tecnologie di
unified communication, ma anche dalla bassa penetrazione attuale di
lavoratori che usano soluzioni di mobility (solo il 13,5% della
forza lavoro totale), indice di un potenziale di espansione
enorme.

La percentuale più alta di lavoratori mobili rispetto al totale
della forza lavoro si trova tuttavia negli Stati Uniti (il 72,2%
nel 2008); gli Usa rimarranno il mercato con la più alta
concentrazione di lavoratori mobili con il 75,5 % della forza
lavoro totale, o 119,7 milioni di persone, nel 2013.
L’Asia-Pacifico, escluso il Giappone, rappresenta invece la
regione con il numero più alto di “mobile workers” nel periodo
analizzato da Idc, con 546,4 milioni di lavoratori mobili nel 2008
che diventeranno nel 2013 734,5 milioni, o il 37,4% del totale
della forza lavoro della regione. Alla fine di quell’anno,
perciò, il 62% della forza lavoro mobile di tutto il mondo si
troverà in Asia-Pacifico.

Quanto usano la mobility i lavoratori dell’Europa occidentale? La
forza lavoro mobile della nostra regione crescerà a un tasso
annuale composito del 6% fino al 2013, raggiungendo in quell’anno
quota 129,5 milioni, pari al 50,3% della forza lavoro totale,
superando il numero di lavoratori mobili degli Stati Uniti. Quanto
al Giappone, la sua popolazione di lavoratori mobili arriverà a
49,3 milioni di persone nel 2013, pari al 74,5% del totale,
probabilmente toccando il massimo della penetrazione della
popolazione di “mobile workers” per questo Paese, secondo
Idc.

Infine, le stime per il resto del mondo, che comprende il Canada e
i Paesi emergenti di Europa centrale e orientale, Medio oriente,
Africa e America Latina: la popolazione di lavoratori mobili
crescerà fino a interessare 153,2 milioni di persone nel 2013.

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