LA SURVEY

Una newco wholesale con tutti gli “Olo”: nel Regno Unito parte il dibattito

Il 90% dei provider favorevole a unire le forze per dare vita a una società delle reti: è quanto emerge da un sondaggio dell’associazione Inca. Economie di scala per competere con gli incumbent. L’ipotesi al vaglio del regolatore Ofcom

Pubblicato il 17 Set 2020

sondaggio Inca UK telco

La grande maggioranza (88,7%) dei provider alternativi di rete broadband è favorevole alla creazione di una piattaforma comune con la quale offrire servizi wholesale alle telco e ai fornitori di contenuti. Accade in Uk, secondo i numeri emersi dal sondaggio condotto dalla Inca (Independent networks co-operative association).

La creazione di una piattaforma comune wholesale è un importante passo in avanti, sottolinea l’associazione, che permette agli operatori di rete che sfidano gli incumbent di attrare sulle loro reti i service provider aggregando un volume significativo di clienti che rientrano nel loro bacino potenziale raggiungibile. In base a un precedente sondaggio svolto sempre in Regno Unito da Inca e Point Topic si stima che, nel 2025, 11 milioni di edifici accederanno alla banda larga tramite reti di fornitori alternativi o nuovi entranti.

Gli operatori alternativi cercano le economie di scala

Il sondaggio di Inca è stato effettuato nell’estate di quest’anno come risposta a un invito del regolatore di mercato Ofcom che ha chiesto di ricevere commenti dall’industria delle telecomunicazioni in merito alla creazione di una Common wholesale platform. Il sondaggio ha portato alla luce un notevole interesse e sostegno per questo progetto. Le risposte totali sono state 62 e sono arrivate da operatori di rete indipendenti, fornitori della supply chain e società di consulenza.

“Per diverso tempo si presumeva che gli operatori alternativi agli incumbent non avessero le economie di scala per attrarre grandi brand come TalkTalk e Sky”, commenta il ceo di Inca, Malcolm Corbett. “Ma la situazione sta rapidamente cambiando e la nostra ricerca dimostra che gli operatori sono desiderosi di collaborare su una piattaforma wholesale che possa restringere il divario sul mercatocon i big.

Regno Unito lontano dalla Gigabit connectivity

Inca sottolinea che il numero di edifici coperti dalla fibra ottica sta crescendo rapidamente in Uk e che le reti indipendenti hanno dato un contributo significativo al risultato: hanno aumentato le loro implementazioni del 50% l’anno scorso coprendo 1,2 milioni di case con tecnologia Ftth/Fttp. A fine 2020 è attesa una copertura di 2,4 milioni di edifici grazie alle reti degli operatori indipendenti. L’investimento totale è stato di 6,6 miliardi di sterline da fine 2017 a marzo 2020. Di qui alla fine del 2025 sono attesi altri 5,4 miliardi di sterline di investimenti dagli operatori di rete indipendenti.

Tuttavia, in Uk esiste ancora un forte divario digitale sull’ultra-banda larga, perché gli edifici full-fiber rappresentano poco più del 10% del totale.

Il governo britannico si è posto l’ambizioso obiettivo al 2025 di portare la banda ultra-larga (misurata in Gigabit) in tutte le case. Anche Virgin Media contribuisce al piano statale con la sua rete su cavo.

Il sostegno alla Piattaforma wholesale comune

L’associazione degli operatori di rete indipendenti ovviamente supporta lo sviluppo della Common wholesale platform esaminata da Ofcom, perché “permetterebbe a un gruppo di fornitori di rete wholesale indipendenti di unirsi e offrire un’alternativa veramente concorrenziale al ristretto gruppo di player che oggi dominano il mercato”, afferma Inca.

L’obiettivo di questa piattaforma comune, osserva l’associazione, è di rendere il più semplice possibile per i service provider trasferire i loro servizi sulle reti degli operatori non-incumbent, “favorendo così la concorrenza di mercato e aumentando la scelta per i consumatori e beneficiando, in definitiva, la creazione della nuova infrastruttura digitale del Paese”.

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