“Abbiamo provato ad adottare il metodo di calcolo della Commissione europea e, dalle prime simulazioni, risultano prezzi simili, addirittura inferiori, a quelli decisi da noi”: in un’intervista a Repubblica il presidente di Agcom Angelo Marcello Cardani non solo conferma l’intenzione dell’Authority – annunciata in anteprima dal Corriere delle Comunicazioni – di approvare il listino unbundling 2013 (le tariffe di accesso alla rete fissa di Telecom Italia da parte degli Olo) senza variazioni in occasione del consiglio del 19 dicembre, ma rimanda al mittente (la Commissione Ue) le contestazioni contenute nella Raccomandazione.
“Nella delibera – si legge nell’intervista – abbiamo tagliato un prezzo eccessivamente alto che i concorrenti dovevano pagare a Telecom per usarne la rete. Era troppo alto perché c’era stata (da parte della precedente Agcom) una sovrastima grossolana del costo di manutenzione delle linee fisse. Gli operatori concorrenti pagavano questo costo – all’interno dei prezzi di unbundling – in modo forfettario indipendentemente dal numero di interventi fatti sulla rete”. A tal proposito Cardani ricorda che “l’Antitrust ha aperto un’indagine su Telecom per un presunto cartello che ha portato a questa sovrastima dei costi”.
Riguardo all’ipotesi dell’apertura di una procedura di infrazione a carico dell’Italia da parte della Commissione Ue, Cardani la ritiene piuttosto improbabile; “Non mi aspetto una procedura. Sarebbe la prima volta in Europa per un caso che riguarda la decisione di un’Autorità indipendente”. A fare “scuola” potrebbe però essere la prossima apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea a carico della Germania (sulla proposta di revisione delle tariffe di terminazione mobile deliberata dall’authority per le tlc nazionale BNetzA a gennaio di quest’anno. Secondo quanto rivelato dal servizio d’informazione Mlex, lo scorso 29 ottobre Bruxelles ha notificato al governo tedesco una richiesta di chiarimenti che formalizza l’ultimo passaggio preliminare prima dell’avvio di un’azione legale.
Cardani si dice inoltre “confortato da alcuni elementi”: da un lato il pieno appoggio all’Authority da parte del Berec e dall’altro la cancellazione, da parte della stessa Ue, delle obiezioni secondarie contenute nella prima missiva inviata all’Autorità.
Se il listino 2013 non subirà modifiche – novità potrebbero esserci per quelli del triennio successivo: “Per il 2014, 2015 e 2016 potremmo decidere un aumento dei prezzi di unbundling”, annuncia il presidente nell’intervista. “Non è una promessa – puntualizza -: dipenderà dalle nuove analisi di mercato che faremo”. La decisione arriverà la prossima primavera, annuncia ancora Cardani.