L’Agcom è orientata a prorogare le tariffe unbundling per il 2013 a tutto il 2014. Secondo quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni il Consiglio ha chiesto agli uffici competentidi esaminare il dossier in vista del prossima riunione che ancora non è stata calendarizzata ma che, con tutta probabilità, si terrà a fine mese.
Le tariffe unbundling costituiscono una sorta di pedaggio che gli operatori alternativi pagano a Telecom Italia mensilmente per aver accesso all’ultimo miglio della sua rete in rame. Il provvedimento all’esame dell’Autorità prevedeva la definizione del listino per il 2014-2016, ma, secondo quanto si apprende, l’orientamento potrebbe cambiare arrivando a determinare i prezzi fino al 2018.
Poi sulla proposta dell’Agcom si aprirà la consultazione pubblica. Per il 2013 l’Autorità, dopo un aspro confronto in cui si è inserita anche la Ue, aveva ribassato il canone Ull (Unbundling local loop) da 9,28 a 8,68 euro al mese. Una decisione bocciata da Telecom Italia e che aveva invece incontrato il plauso degli operatori alternativi.
In quell’occasione Agcom aveva definito “significativa” la riduzione del canone Ull (da 9,28 a 8,68 euro, ossia – 6,47%). “Un ruolo decisivo nella riduzione del prezzo del canone lo ha avuto il decremento dei costi di manutenzione correttiva, a sua volta determinato dai guadagni di efficienza che l’Autorità aveva richiesto e Telecom Italia ha conseguito”, spiegava una nota. Più marcata (da 19,50 euro a 15,14 euro, ossia – 22,36%) è la riduzione per il bitstream, “a seguito della prevista adozione del criterio dell’orientamento al costo in luogo del precedente meccanismo di retail minus”, sottolineava Agcom.
Agcom aveva deciso anche per il servizio Wlr (Wholesale line rental): il canone passa da 11,70 euro per il 2012 a 11,14 euro nel2013 (ossia – 4,79%).