“Telecom faccia ricorso, la giustizia è lì per essere adita”. Lo ha detto il presidente dell’Agcom, Angelo Cardani, commentando l’intenzione, annunciata dall’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, di fare ricorso dopo che l’Agcom ha messo a consultazione pubblica la proposta di rivedere i prezzi delle tariffe unbundling (ultimo miglio) 2010-2012.
Marco Patuano “fa dichiarazioni roboanti, ma comunque fare ricorso è un suo diritto, lo faccia”. Cardani ha ricordato che per il momento il provvedimento è “in consultazione pubblica, riceveremo i commenti da tutti, forse anche da Patuano”.
L’intenzione di Telecom Italia di fare ricorso se dovesse esserci una riduzione delle tariffe unbundling con effetto retroattivo per gli anni 2010-2012 è stata annunciata ieri dall’Ad di TI, in occasione del convegno organizzato dal Corriere delle Comunicazioni “Telco per l’Italia“. “In questo contesto che mi mette in una situazione imbarazzante – ha detto Patuano – trovo innaturale che quattro anni dopo si intervenga su una decisione già presa”.
Di fatto l’Agcom ha sottoposto a consultazione la sua deliberazione con cui erano state fissate le tariffe per l’affitto dell’ultimo miglio che gli operatori alternativi versano a Telecom Italia per gli anni 2010-12. La delibera sottoposta a consultazione prevede una riduzione delle tariffe di affitto. La decisione di avviare la consultazione è stata stabilita dall’Agcom per ottemperare a tre sentenze del Consiglio di Stato che hanno tenuto conto dei ricorsi avviati da Eutelia, Wind e Fastweb.
“E’ difficile ha detto Patuano – discutere di regolazione pro-investimenti il giorno di un provvedimento che parla di cambiare ex-post la regolazione fissata dalla stessa Autorità. Ormai sta diventando un’abitudine”. Per l’amministratore delegato “ci troviamo in una situazione in cui si fa fatica a capire se ci regola l’Agcom o dobbiamo tenere conto della giustizia amministrativa. Se si modificano le regole ex-post non si fa altro che incentivare la litigiosità”.
Patuano ha spiegato che comunque Telecom parteciperà alla consultazione pubblica indetta dall’Autorità avviata la scorsa settimana e che si chiuderà in trenta giorni. “La decisione – ha aggiunto Patuano – comporta che non possiamo dire agli altri operatori che rivediamo i prezzi fatti quattro anni fa ma comporta una redistribuzione di risorse finanziarie tra operatori”. “Dopo quattro anni – ha aggiunto Patuano – lo stesso arbitro ti fa regole diverse”.
Al commissario dell’Agcom, Antonio Preto, che intervenuto allo stesso dibattito ha fatto notare come la decisione dell’Autorità nasca da una sentenza, Patuano ha risposto che Telecom “parteciperà alla consultazione” ma farà ricorso nel caso di una decisione che preveda un taglio delle tariffe. Per Patuano “una regolazione pro-investimenti è basata sulla prevedibilità”.
Inoltre per Patuano “la sentenza del Consiglio di Stato non prevedeva di cambiare di criteri ma di argomentare le decisioni prese dalla precedente consiliatura”.
Riguardo il cda di Telecom del 26 giugno, l’Ad ha precisato che si tratta di un board “ordinario, si fa il punto sull’andamento del business”. “Abbiamo ricevuto le comunicazioni di Telco sulle decisioni dei soci – ha spiegato il manager – Le decisioni spettano ai soci”.
“L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha rivisto, dopo alcune decisioni della magistratura amministrativa le tariffe di unbundling per la rete fissa – ha detto Preto a margine del convegno – La proposta che riduce i prezzi che i concorrenti devono pagare a Telecom Italia per poter usare la rete passerà al vaglio di una consultazione pubblica”.
La proposta di revisione retroattiva, “porta dagli iniziali 9,28 centesimi a 9,06 per il 2012; a 8,91 per il 2011 e a 8,66 per il 2010”, ha ggiunto il commissario.
Per il 2013 non ci saranno ripercussioni perchè l‘Agcom ha già inglobato il ricalcolo. Preto ha spiegato che “l’Autorità è stata obbligata alla revisione retroattiva da tre sentenze del Consiglio di Stato che ci ha detto di riconsiderare la metodologia di calcolo per i servizi di manutenzione”.
“A noi non fa piacere tornare su decisioni già assunte ma il Consiglio di Stato ci ha chiesto di fare delle valutazioni e noi le abbiamo fatte – ha sottolineato Il nostro è un approccio molto equilibrato e attento alla realtà, non abbiamo alcun atteggiamento negativo verso l’incumbent”.
La proposta è ora in consultazione per 30 giorni. La consultazione con cui si raccolgono le opinioni degli stakeholders del sistema è stata avviata la settimana scorsa.