La Commissione europea deciderà entro il prossimo 12 dicembre se obbligare Agcom a modificare o ritirare le misure di riduzione di alcune tariffe per l’accesso alla rete in rame, decise nei mesi scorsi dall’autorità italiana. Lo ha annunciato Ryan Heath, portavoce della commissaria Ue per l’agenda digitale Neelie Kroes. Anche se, a dire il vero, le armi in mano alla Commissione, sembrano assai spuntate. Infatti, al massimo Bruxelles può mandare a Roma una Raccomandazione che poi Agcom è libera di accogliere in toto o parzialmente oppure semplicemente ignorare. Il tema del listino di unbundling della rete in rame (col collegato dell’obbligo o meno di apertura dei cabinet della rete Fttc di telecom Italia) è infatti di stretta competenza giuridica dell’Authority italiana, cosa che da via Isonzo non hanno mancato di sottolineare a Bruxelles.
Oggi intanto è scaduto il termine di un periodo di tre mesi concesso ad Agcom lo scorso 12 agosto per modificare tali misure. Il periodo si è concluso però senza nessun emendamento da parte di Agcom. Il Berec, che riunisce le autorità del settore tlc dei paesi Ue, ha bocciato a settembre la decisione della Commissione di criticare le misure proposte da Agcom. Secondo il Berec, Agcom “ha sufficientemente giustificato le ragioni del proprio approccio regolamentare”. L’Authority italiana ha infatti “agito in linea con quanto atteso da un regolatore nazionale tenuto conto delle circostanze in gioco”. Per questa ragione, proseguono i regolatori europei, “i dubbi espressi dalla Commissione circa l’eventualità che la deliberazione di Agcom non abbia assicurato sufficiente certezza regolamentare e condizioni di pianificazione stabili per gli attori di mercato, non sono giustificati”.
“La Commissione, prendendo in massima considerazione l’opinione del Berec, potrebbe pubblicare entro il prossimo 12 dicembre una raccomandazione che obblighi Agcom a modificare o ritirare le misure proposte, o in alternativa potrebbe ritirare i suoi seri dubbi sulle misure proposte da Agcom, se questo fosse considerato più appropriato”, ha detto Heath.
Come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere delle Comunicazioni, l’Agcom ha comunque intenzione di tirare dritto sul listino.
L’11 luglio scorso il Consiglio dell’Agcom aveva stabilito un significativo taglio dei prezzi di accesso alla rete in rame Telecom, con una riduzione del canone Ull a 8,68 euro al mese dagli attuali 9,28. Contestualmente, l’Authority aveva anche stabilito d’intervenire sul bitstream: con una riduzione del 22%, a 15,14 euro al mese.