Ora è ufficiale. Come annunciato ieri su Cor.Com il consiglio per
l'Autorità delle Comunicazioni ha deciso di prorogare la
decisione sulle tariffe di unbundling. La fine
del''istruttoria è fissata al 29 settembre. Lo ha deciso
oggi il Consiglio dell'Authority presieduta da Corrado
Calabrò.
Nonostante l'iter sia concluso – l'aumento a 8,70 centesimi
al minuto (dagli attuali 8,49) doveva essere in vigore addirittura
da maggio – l'Authority ha dunque "congelato" il
provvedimento.
Le ragioni dello stand by sono facilmente intuibili: l'aumento
delle tariffe di unbundling è strettamente legato – anche senza
alcun collegamento formale diretto – con il tavolo Ngn. In ballo
c'è l'accordo fra Telecom Italia e gli Olo, fortemente
contrari all'aumento del canone per l'ultimo miglio che,
come più volte dichiarato, sfavorirebbe gli investimenti nelle
nuove reti da parte dell'ex incumbent. Calabrò da parte sua ha
più volte ribadito che l'aumento tariffario altro non
rappresenta che l'adeguamento dell'Italia alle richieste
della Commissione europea.
L'apertura del tavolo sugli esuberi Telecom certamente
contribusice a rendere prudente l'Autorità delle
Comunicazioni: meglio che si sciolgano prima i nodi sui
licenziamenti e sulle Ngn