Non sarà l’Agcom presieduta da Corrado Calabrò a decidere il da farsi in merito al "dossier" unbundling ossia alle misure relative alla norma, approvata dal Parlamento, che consente la disaggregazione dei servizi di accesso da quelli di manutenzione sulla rete fissa di Telecom Italia.
Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Radiocor la ruinione di ieri dell’Agcom non avrebbe fruttato alcuna decisione in meirito se non la prosecuzione dell’analisi. Ma, soprattutto, l’Agcom avrebbe chiesto parere formale alla Commissione Ue prima di procedere. E considerata la prossima scadenza del settennato Agcom la palla passa dunque nelle mani del prossimo team. All’odg dell’ultimo Consiglio, in calendario lunedì 14 maggio, non c’è l’unbundling ma l’esame dell’offerta di riferimento per il Wlr, wholesale line rental, ossia il prezzo all’ingrosso che gli operatori alternativi pagano a Telecom Italia per collegarsi alla sua rete.