Una lettera dai toni “conciliatori” che se formalmente non esclude, da parte della Commissione Ue, di poter avviare la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per le tariffe unbundling 2013, nella sostanza mette la parola fine alla questione. Datata 8 maggio e indirizzata al presidente di Agcom Angelo Marcello Cardani, la missiva a firma del Direttore Generale Robert Madelin (per conto della Commissione Ue) – che il Corriere delle Comunicazioni pubblica integralmente (scarica qui il documento) -oltre a fare il punto sulle procedure aperte e sullo schema di provvedimento riguardante i mercati 1, 4 e 5 mette nero su bianco le Osservazioni conclusive della Commissione. Conclusive nel vero senso della parola considerato che il quinquennio della legislatura europea è concluso e che dunque la questione per il momento è in ogni caso “congelata”. Insomma, per il commissario all’Agenda digitale Neelie Kroes non era evidentemente il caso di concludere il mandato con uno scontro a fuoco con l’Agcom in materia di unbundling (anche a seguito del parere del Berec favorevole all’Autorità), nonostante i toni accesi degli scorsi mesi facessero invece propendere le interpretazioni verso una “punizione” esemplare per l’Italia.
Nonostante i “rischi” l’Autority italiana non ha ceduto, mantenendo fede alla propria posizione e motivando punto per punto come si fosse arrivati a una tariffa di cui l’Europa ha criticato il metodo di calcolo. Ma veniamo alle Osservazione della Commissione. In neretto e quindi evidenziata la “Necessità di garantire la trasparenza delle misure regolamentari imposte e la trasparenza e la coerenza e la coerenza nella notifica dei provvedimenti correttivi nell’ambito della procedura di consultazione a livello dell’Unione”. Se è vero che le osservazioni in gran parte riguardano le procedure, è anche vero che il la Commissione “richiama” l’Agcom al rispetto delle stesse. Richiamando l’articolo 7, paragrafo 3, lettera a) della Direttiva quadro e l’articolo 13 della Direttiva accesso – “la Commissione fa presente all’Agcom che i prezzi devono essere comunicati alla Commissione in quanto costituiscono un elemento essenziale dell’obbligo di controllo dei prezzi”. E qualche riga dopo invita l’Agcom “a notificarle in futuro i progetti di delibere intese a fissare i prezzi”. Inoltre “tenendo conto del fatto che l’Agcom non ha notificato né i prezzi del servizio Nga per i mercati 4 e 5 relativamente al 2012 né il modello utilizzare per valutare i prezzi di accesso e i premi di rischio, la Commissione esorta Agcom a notificare integralmente la prossima analisi di mercato, tra cui il previsto modello per la determinazione dei costi, per consentirle di effettuare una valutazione accurata dell’adeguatezza della metodologia utilizzata e della sua conformità alla raccomandazione della Commissione sull’applicazione di obblighi di non discriminazione e metodologie di determinazione dei costi e dell’applicazione armonizzata delle disposizioni del quadro normativo”. E ancora: “La Commissione invita inoltre l’Agcom a migliorare la trasparenza della procedura decisionale”.
La Commissione seppur ribadendo le osservazioni precedenti, di fatto chiude il “caso” invitando l’Autorithy italiana – ma si tratta di un invito, appunto, e non di una richiesta di passare all’azione pena l’avvio della procedura di infrazione – di evitare” di fissare nuovi prezzi con effetto retroattiva (ovvero al 2013) in quanto ciò è fonte di incertezza giuridica per gli operatori del mercato e può avere un impatto disincentivante sugli operatori che intendono investire nella realizzazione delle reti Nga in Italia”. “Si chiede pertanto all’Agcom di far sì che le tariffe proposte per i mercati 1,4,5, applicabili retroattivamente, non incidano sulla certezza del diritto per gli operatori che prestano attualmente servizi in base ad obblighi imposti in precedenza”. E sempre in nome degli investimenti, la Commissione “esorta l’Agcom a concludere quanto prima l’analisi di mercato, in particolare per quanto riguarda le reti di accesso di nuova generazione. La Commissione ritiene essenziale, per la concorrenza e il contesto per gli investimenti in Italia che l’Agcom fissi in modo lungimirante i futuri prezzi di accesso e in ogni caso prima del periodo oggetto delle analisi”.