Il Consiglio dell'Agcom ha dato l'ok formale
all'aumento delle tariffe di unbundling, il canone che Telecom
Italia fa pagare per l'accesso alla propria rete da parte degli
operatori concorrenti
La decisione era attesa già per la fine di luglio ma una proroga
di 60 giorni aveva rimandato al 29 settembre il termine ultimo per
la definizione della questione da parte dell'Agcom. "Il
testo approvato tiene conto degli esiti della consultazione
pubblica, ed in particolare delle osservazioni avanzate sia dagli
operatori concorrenti (Olo) che da Telecom Italia", si legge
su una nota emessa dall'Authority.
Le tariffe per il 2011 e il 2012 sono state riviste al ribasso
rispetto alla proposta iniziale sottoposta a consultazione
dall'Authority.
L'attuale canone mensile da 8,49 euro sale a 8,70 per il 2010
(come indicava la proposta) – le tariffe entrano in vigore
retroattivamente a partire da maggio scorso. Per il 2011 si è
passati da 9,26 euro della proposta agli attuali 9,14. Lieve
sforbiciata anche sul 2012: dagli originari 9,67 euro si scende a
9,48.
"Per l’anno in corso, l’adeguamento previsto colloca
l’Italia al di sotto della media dei primi sedici Paesi UE (9,46
euro/mese) e a significativa distanza dal valore dei paesi che
adottano un modello analogo al nostro Paese (10,02
euro/mese)", si legge sulla nota Agcom. L'Autorità
presieduta da Corrado calabrò puntualizza che "per le sole
variazioni in aumento è previsto che esse entrino in vigore una
volta che siano stati accertati effettivi miglioramenti nella
qualità della rete, con riferimento ad indicatori di attivazione e
di manutenzione dei servizi in oggetto".
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato
oggi le tariffe per i canoni wholesale e bitstream. Il primo
salità a 13,16 euro/mese, anziché 13,43, registrando quindi un
incremento più contenuto di quanto sottoposto a consultazione
pubblica. Per i servizi bitstream è prevista una riduzione lungo
il triennio superiore all’1% l’anno.
I provvedimenti saranno inviati per il prescritto parere alla
Commissione europea.
Gli Olo come peraltro ribadito in più occasioni contestano
l'aumento. "La decisione dell’Autorità rappresenta un
significativo passo indietro nel processo di liberalizzazione del
mercato della telefonia fissa e, se confermata, avrà gravi
ripercussioni sull’intero mercato e sui consumatori italiani in
termini di aumenti di prezzi, minore concorrenza ed innovazione.
Rappresenta inoltre un forte disincentivo per Telecom Italia ad
investire sulla rete nuova a dispetto di quanto dichiarato,
aumentando infatti la profittabilità della vecchia rete".
Se secondo gli Olo i prezzi sono al di là della media europea
l'Agcom puntualizza che "i valori delle nuove tariffe sono
stati ottenuti grazie alla definizione di un modello di rete
efficiente di tipo economico ingegneristico, come previsto dalla
delibera 731/09/CONS e richiesto dalla Commissione europea. Il
ricorso a questo modello allinea l’Italia alle best practices
vigenti nella gran parte dei paesi europei".