Unidata ha presentato a Borsa Italiana la domanda di ammissione per la quotazione all’Aim. L’azienda presieduta da Renato Brunetti è assistita da EnVent Capital Markets quale nomad e global coordinator dell’operazione, Chiomenti è il legal advisor dell’emittente, Bdo ed EY le società di revisione, A2B il consulente per i dati extracontabili, Directa Sim il collocatore on-line e retail e Banca Finnat lo specialist e research provider. Polytems Hir l’Advisor di Comunicazione.
In un’intervista a CorCom il presidente Brunetti spiega in dettaglio i piani dell’azienda, fra i first mover nell’infrastrutturazione in fibra ottica (Ftth) e radio (Fixed Wireless Access), nella provincia di Roma, ad oggi il più grande dei “piccoli” provider del Lazio e uno dei principali attori regionali d’Italia. “Puntiamo ora ad ampliare la nostra marketshare estendendoci in particolare nell’asse Latina-Frosinone e, a seguire, a sbarcare in altre regioni”, annuncia. L’aumento di capitale – in una forchetta fra i 5 e gli 8 milioni – a cui punta la quotazione servirà anche aspingere gli investimenti
L’esercizio 2019 (il bilancio deve ancora essere approvato, ndr) ha chiuso con ricavi superiori ai 13 milioni ed un Ebitda di oltre i 4,5 milioni. Ma molti dei contratti sono in modalità Iru (Indefeasible Right of Use) ossia prevedono la cessione dei diritti d’uso esclusivo per la fibra spenta agli operatori per una durata di 15 anni più 15. Si tratta di cosiddetti risconti ossia di ricavi che non possono essere contabilizzati ad oggi ma che di fatto rappresentano un “tesoretto” già in pancia all’azienda.