Il gruppo giapponese SoftBank sta valutando la vendita delle sue quote di partecipazione nell’operatore T-Mobile Us all’azionista di controllo Deutsche Telekom. Lo ha comunicato T-Mobile in un documento per il regolatore di Borsa americano Sec, ufficializzando le indiscrezioni trapelate lo scorso mese su Bloomberg e Wall Street Journal.
Il fondatore e ceo di SoftBank Masayoshi Son ha comprato la partecipazione in T-Mobile all’inizio di quest’anno, quando l’operatore americano ha ottenuto il via libera dei regolatori alla fusione con l’operatore rivale Sprint, filiale mobile della stessa Softbank.
Le opzioni di Masayoshi Son
Softbank possiede circa il 25% delle azioni di T-Mobile Us. Tra le opzioni che sta valutando per la cessione delle quote ci sono il collocamento privato, l’offerta pubblica oppure transazioni negoziate privatamente con T-Mobile o con uno o più dei suoi azionisti, come Deutsche Telekom, o con terze parti.
Un’eventuale cessione di gran parte delle quote del gruppo giapponese alla telco tedesca porterebbe la partecipazione di Deutsche Telekom in T-Mobile al di sopra del 50%. Secondo le indiscrezioni di stampa dello scorso mese, la quota che SoftBank intende cedere varrebbe 20 miliardi di dollari; la cessione implicherebbe una modifica dei termini di lock-up concordati tra le parti al momento del merger tra T-Mobile e Sprint.
Sostegno al Vision Fund
SoftBank è ansiosa di monetizzare la partecipazione in T-Mobile. Il gruppo giapponese mira a mettere insieme 41 miliardi di dollari vendendo diversi asset per ridurre il debito e aumentare le riserve di contante finanziare un programma record di riacquisto di azioni proprie. Il cda ha di recente approvato una seconda tranche (dopo la prima di aprile) di riacquisto per 500 miliardi di yen (4,7 miliardi di dollari), come parte di un piano di buyback da 2.500 miliardi di yen varato a marzo per far risalire il valore del titolo in Borsa.
Ma la cessione delle quote in T-Mobile US serve a SoftBank soprattutto per sostenere il Vision Fund, un fondo da 100 miliardi di dollari fortemente voluto dal ceo Masayoshi Son e al quale partecipano i fondi sovrani dell’Arabia Saudita ma anche i capitali di Apple e Qualcomm. Con Vision Fund SoftBank si è spostata dal business delle telecomunicazioni verso attività di investimento nelle tecnologie e startup più innovative.
Tuttavia molte delle aziende nelle quali il fondo ha investito non si stanno rivelando profittevoli, ha messo in guardia iMasayoshi Son, e il Vision Fund sta perdendo rapidamente valore. Detiene ancora la proprietà di aziende come Arm, il produttore britannico di chip, e di 88 startup, alcune delle quali in via di diventare unicorni, ma il fallimento di OneWeb, la crisi di WeWork e i forti rischi per almeno una quindicina di società pesano sui conti di SoftBank.