Il dipartimento del Commercio americano ha un nuovo piano per la
sicurezza di Internet: tocca tutte le aziende che fanno affari e,
in particolare, commercio online e chiede di adottare
spontaneamente standard di security ampiamente condivisi, ma
ribadisce che il mondo del web non deve essere soffocato da una
iper-regolamentazione.
Il piano, delineato in un report redatto dall’Internet Policy
Task Force, vuole fornire nuove armi per combattere gli hacker e le
frodi online e invita anche a rafforzare la cooperazione
internazionale sulle best pratice di Internet e sulla
sensibilizzazione del pubblico in merito ai rischi del web.
La posizione della task force è che il ruolo del governo in tema
di sicurezza su Internet debba essere di “promuovere
proattivamente iniziative guidate dall’industria e standard
ampiamente accettati”.
Jim Dempsey, vice president of public policy del Center for
Democracy and Technology, afferma che lo studio "tenta di
tracciare una linea di separazione" tra parti di Internet su
cui si deve intervenire e parti che invece non devono essere
regolate.
Le minacce online sono raddoppiate nel corso del 2009 e del 2010,
secondo il Department of Commerce, che stima che nel 2010 sono
emersi 55.000 nuovi virus ogni giorno. Il report della task force
insiste sulle aziende che fanno di Internet la base della loro
attività, come i grandi social network, ma riguarda anche le
piccole società del mondo offline che forniscono alcuni servizi
sul web. Non vengono menzionate invece le aziende legate alle
infrastrutture critiche del Paese, come le utilities, che sono
regolate dai dipartimenti della Difesa e della Homeland Security.