Va a passo ridotto il broadband romano

Ostacoli da parte dei condomini e problemi normativi frenano i progetti degli Olo e di Telecom

Pubblicato il 08 Feb 2011

Oltre che capitale d’Italia doveva diventare anche la capitale
della banda larga, grazie a un progetto lanciato dagli Olo
(Fastweb, Tiscali, Vodafone Wind), che avevano inaugurato a Collina
Fleming la prima centrale non gestita da Telecom, e l’incumbent
che rispondeva “all’attacco”, annunciando il cablaggio in
fibra in 4 delle sue centrali. Il tutto con l’appoggio
dell’Unione industriali di Roma.

Ma – scrive l’edizione romana di Repubblica – ad oggi a Roma
i progetti sono al palo, gli abbonati non ci sono e Telecom “va
avanti a passo ridotto”. E non solo per colpa degli operatori, ma
anche del governo che ha avviato due anni fa il tavolo sulle nuove
reti che ancora non ha prodotto nulla.
Per non parlare, poi, degli amministratori di condominio che
“dicono no una volta su tre ai lavori, pagati dalle telecom, per
portare la fibra fino agli appartamenti, dove pure ci sono utenti
che l’hanno richiesta”. In questo senso il Comune si sta
attivando per risolvere la questione.
Risultato? Ad oggi solo chi abita a Collina Fleming “gode” dei
100 mega.

Le difficoltà sono riconosciute dagli stessi operatori.
Fabio Mella, Cto di Fastweb, ammette che il
progetto per ora non andrà avanti, ricordando che “possiamo fare
comunque abbonati su quella rete ma il 70% dei condomini non ci
autorizza ad entrare con la fibra”.
Oscar Cicchetti, responsabile reti e tecnologie di
Telecom: “Abbiamo raggiunto 100mila edifici nel 2010 : Ma c’è
un problema: l’Agcom ci vieta di fare abbonamenti”. Per questo
la società ha proposto di collegare gli utenti sotto il controllo
dell’Autorità”. Cicchetti annuncia infine che nel 2011
verranno cablati altri 50mila edifici connessi a 6 centrali.

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