La crisi si regge meglio con l’export. Per questo Valtellina allarga sempre di più il suo raggio d’azione dall’Europa dell’Est al Sudamerica. “Ma abbiamo richieste anche da altri Paesi che stiamo valutando”, racconta il ceo Gianpietro Valtellina. Tocca al managing director Cesare Valtellina precisare le linee strategiche della società che oltre all’internazionalizzazione “punta sui nuovi settori legati al green, la nascita di una divisione di ricerca e sviluppo e i contratti in essere con i player più importanti del settore”. Con un giro d’affari di circa 137 milioni di euro, in crescita di un paio di milioni rispetto all’anno precedente, e una previsione per quest’anno di 140-145 milioni, “Valtellina è da sempre un’azienda di servizi focalizzata sulla manodopera – spiega Cesare Valtellina -, ma negli ultimi tempi abbiamo cercato di cambiare pelle cogliendo le opportunità del mercato. Abbiamo firmato un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano, ci siamo aperti alle energie rinnovabili cercando di muoverci in direzione delle smart grid, ma non trascurando quello che rimane il core business dell’azienda che rimane legato alle Tlc. Insieme a Telecom Italia con Radiotaxi come cliente finale abbiamo installato un impianto fotovoltaico collegato a colonnine di ricarica per le auto elettriche aprendoci a un nuovo filone di business. Nelle Tlc con il Politecnico stiamo lavorando sulla nuova frontiera del 4G per comprendere le opportunità legate al mercato e far capire ai clienti attuali i servizi che dovrebbero utilizzare. Non vogliamo restare passivi come nel nostro passato di installatori, ma seguire l’evoluzione delle tecnologie per muoverci in maniera proattiva verso i clienti”.
In tutto questo c’è tempo anche per un’attività di scouting di nuovi prodotti che, a nomi come Huawei partner della società, affianca brand poco conosciuti. “Nel campo del risparmio energetico – prosegue il managing director della società di Bergamo – abbiamo acquisito una piattaforma tecnologica che dovrebbe permettere alla società di spostarsi verso la system integration. Si tratta di una piattaforma che permette di registrare tutti i processi elettrici che avvengono nello stabile per comprendere dove è possibile operare per ottenere un risparmio energetico. La piattaforma è certificata da Telecom Italia che l’ha introdotta nella Nuvola italiana”.
All’estero la società stima per il 2013 sette milioni di euro in Romania, otto in Guatemala, 25 in Argentina e altri otto in Brasile dove in maggio inizieranno i lavori in collaborazione con Tim Brasil sulla rete, mentre attende l’esito di un paio di gare sulla fibra ottica. “Sempre in Sudamerica – racconta il responsabile per l’estero Giacomo Marsala – abbiamo realizzato due sottostazioni elettriche per Energreen Power. Da due anni stiamo lavorando con Telecom Argentina e un socio locale, mentre in Romania siamo presenti ormai da cinque anni. La succursale romena si è trasformata in una società di fatto e stiamo guardando all’Est Europa. Il 2013 dovrebbe essere un anno di forte fermento per le rinnovabili e pensiamo di partire con dei cantieri per il fotovoltaico. Ma siamo interessati anche ad attività di fibra ottica a grande distanza in Paesi come Polonia e Bulgaria”.
E poi c’è l’Italia, zoccolo duro del fatturato, dove quest’anno, come racconta il responsabile Giorgio Cattaneo “abbiamo rinnovato il contratto triennale con Telecom Italia. Il core business è in Lombardia dove realizziamo il 60% del fatturato, mentre un altro 30% è in Campania e il 10% in Emilia-Romagna, nuova area di competenza del contratto”. Per questo sono state aperte due nuove sedi a Piacenza e Borgotaro. Altro contratto importante è con Enel distribuzione per la rete a bassa tensione che ha permesso alla società di Bergamo di fare crescere l’organico in Campania.