Verizon Communications pagherà una multa di oltre 7 milioni di dollari alla Fcc: si chiude così l’inchiesta sull’uso inappropriato dei dati degli utenti del colosso americano delle telecomunicazioni a scopi pubblicitari. Verizon ha raggiunto un accordo con la Federal communications commission, acconsentendo a pagare 7,4 milioni di dollari per chiudere il procedimento.
L’inchiesta ha riguardato l’uso che la telco americana faceva delle informazioni personali dei consumatori a scopo di marketing; la Fcc aveva accusato Verizon di non aver adeguatamente informato circa 2 milioni di nuovi clienti riguardo al loro diritto di opt-out, l’opzione che permette di chiedere di non usare i propri dati per la pubblicità.
Verizon manda solitamente una lettera di benvenuto ai nuovi clienti in cui allega un’informativa sulla privacy indicando le procedure di opt-out nel caso non si desideri l’utilizzo dei propri dati a scopi pubblicitari (di solito marketing di altri servizi di Verizon a cui l’utente potrebbe essere interessato). L’Enforcement Bureau della Fcc ha scoperto che, a partire dal 2006 e per diversi anni, Verizon non ha mandato le informazioni su privacy e opt-out a 2 milioni di nuovi clienti e non si è accorta della mancanza fino a settembre 2012. Inoltre, Verizon non ha informato la Fcc del problema fino al 18 gennaio 2013, cioè 126 giorni dopo essersi accorta della mancata informativa ai clienti, mentre la Fcc richiede di essere informata entro 5 giorni lavorativi.
“E’ assolutamente inaccettabile per qualunque compagnia telefonica usare le informazioni personali dei suoi clienti per migliaia di campagne di marketing senza dare loro la possibilità di fare opt-out”, ha dichiarato Travis LeBlanc, Acting Chief dell’Enforcement Bureau della Fcc, l’ufficio che si occupa delle multe. “Nel mondo di oggi sempre più connesso è fondamentale che ogni azienda telefonica rispetti il proprio dovere di informare i clienti dei loro diritti in tema di privacy e che si adegui alle scelte dei clienti”.
La multa che Verizon pagherà alla Fcc è la più alta che la Commission americana abbia mai comminato in un procedimento sull’utilizzo delle informazioni personali dei clienti; a Verizon è stato chiesto anche di includere l’informativa sull’opt-out in tutte le fatture che invierà ai suoi abbonati per i prossimi tre anni.