Vertice telco-Kroes. All’odg la questione reti Ngn

Il 4 maggio il commissario Ue all’Agenda digitale incontrerà i numeri uno dei principali operatori di Tlc europei. Si discuterà di investimenti nelle nuove reti e di sviluppo dell’Ict. Intanto oggi la Commissione ha presentato un Piano per semplificare l’accesso ai fondi per i progetti innovativi

Pubblicato il 29 Apr 2010

Incontreranno a Bruxelles, martedì 4 maggio, il commissario
europeo all'Agenda digitale Neelie Kroes i big delle telecom
Ue. A rappresentare l'Italia ci sarà l'Ad di Telecom
Franco Bernabè. Attesi anche Cesar Alierta di Telefonica, Stephane
Richard di France Telecom e Renè Obermann di Deutsche Telekom.

All'ordine del giorno la questione degli investimenti nelle
nuove reti Ngn fisse e mobili: in particolare si farà il punto
sullo stato dell'arte e il commissario Kroes ascolterà le
richieste degli operatori. In discussione anche la questione del
delicato rapporto fra telco e internet player. E si affronterà,
più in generale, il tema delle prospettive di sviluppo del mercato
dell'Ict europeo. Il tutto alla vigilia della pubblicazione, da
parte del commissario Kroes, del documento strategico sulle aree
d'azione prioritarie dell'Agenda digitale.

Oggi intanto la Commissione europea ha presentato un piano volto a
semplificare le procedure di partecipazione ai progetti di ricerca
finanziati dall’Ue, per rendere la partecipazione trasparente e
interessante per i migliori ricercatori e le migliori imprese
innovatrici in Europa e nel mondo.  A complemento delle proposte
di semplificazione, la Commissione ha anche incaricato un gruppo di
esperti indipendenti di esaminare tutti gli aspetti del Settimo
programma quadro, attualmente in vigore.

“Le nostre proposte sono intese a ridurre al minimo gli oneri
amministrativi nei programmi di ricerca in Europa. Abbiamo bisogno
della partecipazione dei migliori ricercatori e delle imprese più
innovatrici e dobbiamo fare in modo che possano concentrarsi sui
risultati e non sulle formalità burocratiche – sottolinea il
commissario per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire
Geoghegan-Quinn -. Dobbiamo in particolare incoraggiare la
partecipazione di un maggior numero di Pmi e ritengo che ciò sia
fattibile senza compromettere il controllo finanziario. Stiamo
chiedendo il sostegno delle altre istituzioni europee per
conseguire questo obiettivo.”

La prima parte della strategia della Commissione renderà possibile
dei miglioramenti – alcuni dei quali sono già in corso –
nell’ambito del quadro giuridico e normativo attualmente in
vigore. Essi riguardano, ad esempio, sistemi informatici più
efficienti, un’applicazione più coerente delle norme, in
particolare per quanto riguarda il controllo contabile, e il
miglioramento della struttura e del contenuto degli “inviti a
presentare proposte”, in risposta ai quali le organizzazioni di
ricerca presentano domande di finanziamento.

La seconda parte comporta la modifica delle norme finanziarie
esistenti per consentire una semplificazione più radicale
mantenendo al tempo stesso un controllo efficace, ad esempio
ampliando l’utilizzo dei “metodi di calcolo dei costi medi”,
grazie ai quali si evita nell’ambito dei progetti di dover
meticolosamente effettuare una contabilizzazione separata per ogni
voce di spesa, anche di piccola entità. La Commissione intende
inoltre permettere che nei progetti vengano utilizzati per i fondi
UE gli stessi metodi contabili richiesti per i finanziamenti di
ricerca nazionali. Queste proposte richiedono una decisione del
Parlamento europeo e del Consiglio.

Il terzo tipo di modifica previsto sarà preso in considerazione ai
fini dell’attuazione nei futuri programmi quadro di ricerca. Fra
le possibilità prospettate figura un orientamento verso
“pagamenti in funzione dei risultati”, secondo il quale i
beneficiari, invece di notificare le singole voci di spesa,
riceverebbero somme forfettarie per svolgere determinati compiti
scientifici e dovrebbero dimostrare di averli svolti in maniera
efficace ed efficiente.

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