Manca oramai una manciata di giorni all’annunciato avvicendamento
al comando di Ericsson. Il prossimo mese Hans Vestberg prenderà il
posto dell’attuale ceo Carl-Henric Svanberg. Si troverà fra le
mani un’eredità non facile da gestire. Nel terzo trimestre 2009
i ricavi da infrastrutture di rete hanno perso l’8% mentre il
fatturato globale è sceso di un poco confortante 6%. Se a questo
si aggiunge l’agguerrita concorrenza dei cinesi di Huawei
Technologies, si ha un quadro efficace delle difficili sfide che
Vestberg dovrà affrontare. Ne parla diffusamente anche il
Financial Times, con un’analisi delle questioni più scottanti e
un’intervista al ceo in pectore.
Sfide e problemi che tuttavia non affievoliscono l’ottimismo di
Hans Vestberg. Secondo il futuro capo della compagnia svedese,
nonostante i problemi dell’ultimo anno, quello delle
telecomunicazioni è un settore in crescita, e il numero degli
utilizzatori di telefonia mobile salirà dai 4.5 attuali ai 7
miliardi nei prossimi due anni. “Dobbiamo essere bravi a crescere
più velocemente del mercato”, si augura Vestberg. Il quale non
si mostra preoccupato per la concorrenza cinese: “Huawei è un
concorrente come gli altri: tutto sta nell’abilità di Ericsson.
Per i prossimi due anni ci daremo due obiettivi irrinunciabili:
mantenere la leadership sia sulla telefonia mobile sia
sull’offerta di servizi. Non può esserci nessun’altra
priorità”.
Da quando, lo scorso giugno, Ericsson ha annunciato che Vestberg
succederà a Svanberg, predecessore e successore si sono impegnati
assieme per concludere un’importante operazione: l’acquisto per
1.1 miliardi di dollari della rete mobile di Nortel. L’accordo
raggiunto è molto importante perché dà a Ericsson la
possibilità di vendere apparati ai 4 maggiori operatori mobili
degli States: Verizon Wireless, AT&T, Sprint e T-Mobile Usa (gruppo
Deutsche Telekom).
L’acquisizione della rete mobile di Nortel ha fatto seguito
all’accordo raggiunto a febbraio con Verizon Wireless, cui
Ericsson fornirà l’infrastruttura di quarta generazione Lte, che
permetterà una navigazione più veloce in mobilità. Vestberg è
molto fiducioso su questa tecnologia, e si dice convinto che
“l’Lte si rivelerà molto più popolare del Wimax”,
principale alternativa alla tecnologia 4G.
Se le vendite di apparati fanno soffrire, molte soddisfazioni
stanno arrivando dal settore dei servizi, in particolare la
gestione e la manutenzione delle reti degli operatori: la crescita
è esponenziale tanto che ora i servizi rappresentano il 40% dei
ricavi di Ericsson. La ragione sta nella sempre più aspra
competizione fra gli operatori mobili che li spinge a tagliare i
costi anche affidando la gestione delle loro reti a fornitori come
Ericsson.
Per quanto riguarda la joint venture con la Sony, Vestberg non
sembra intenzionato a cambiare la linea del suo predecessore e
conferma l’impegno a fianco del gruppo giapponese. E lo fa anche
simbolicamente portandosi in tasca e mostrando ai suoi
interlocutori il Satio, lo smartphone fiore all’occhiello di
Sony-Ericsson, pensato epr fare concorrenza all’iPhone di Apple.
Tuttavia Vestberg non nega l’esistenza di problemi:
“Sony-Ericsson deve sforzarsi di tornare al profitto il più
velocemente possibile.” Ma durerà ancora a lungo l’intesa con
Sony? Su questo il capo di Ericsson non si pronuncia.