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Via a Vodafone Tower srl, la newco verso il matrimonio con Inwit

Patrimonio netto di 221 milioni e 10.977 siti che in un secondo momento si aggiungeranno agli 11mila in capo alla controllata di Tim. Trasferiti nella nuova compagine societaria anche 64 dipendenti

Pubblicato il 14 Ott 2019

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Vodafone Italia ha predisposto gli asset che dovranno confluire in Inwit, la controllata da Tim. Vodafone Towers srl il nome della newco in cui confluiscono subito subito 11mila siti. È quanto riferisce l’agenzia di stampa Radiocor che dichiara di aver visionato i documenti dedicati allo stato di avanzamento del progetto avviato con Tim.

In dettaglio, rivela Radiocor, il ramo d’azienda, a cui è attribuito un patrimonio netto di 221 milioni di euro, conta in 10.977 siti distribuiti su tutto il territorio nazionale. In una seconda fase si aggiungeranno alle 11mila torri già nel portafoglio di Inwit. Le attività in Vodafone Towers comprendono – oltre alle infrastrutture passive per i sistemi di trasmissione della telefonia mobile e reti radio – i contratti (di locazione, comodato e concessione) per l’utilizzo degli spazi di terzi che ospitano le torri e gli accordi di ospitalità per spazi e servizi verso altri operatori. Passeranno inoltre nella newco 64 dipendenti.  In base al progetto di alleanza annunciato in estate, Vodafone Towers sarà incorporata in Inwit facendone la prima Towerco italiana con 22mila torri complessive. In Inwit, al termine dell’operazione, Tim e Vodafone deterranno inizialmente quote paritetiche del 37,5% del capitale.

Per Vodafone e Tim l’accordo comporterà sinergie per oltre 800 milioni di euro, oltre ai benefici indiretti derivanti dalle sinergie di Inwit. Vodafone riceverà un corrispettivo di 2.140 milioni di euro e si aspetta di ricevere proventi incrementali nel tempo pari a oltre 1 miliardo di euro che intenderà utilizzare per ridurre il debito. Per Tim l’effetto finanziario delle sinergie si aggiunge a quelle stimate per Inwit in termini di miglioramento dell’Ebitda per 200 milioni di euro l’anno entro il 2026 grazie a sinergie, attività contrattualizzate e nuove opportunità. L’effetto di deleverage sull’indebitamento è atteso nel tempo in diminuzione di oltre 1,4 miliardi di euro.

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