Mettere gli operatori di Tlc e tutti gli attori della filiera delle comunicazioni elettroniche nelle condizioni di intraprende misure e iniziative atte a potenziare le infrastrutture e a garantire il funzionamento delle reti e l’operatività e continuità dei servizi.
È questo l’obiettivo numero uno delle “Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche” messe nero su bianco all’articolo 82 del Decreto approvato dal governo, dedicato all’emergenza coronavirus. Secondo quanto risulta a CorCom le misure sono state fortemente sostenute dal sottosegretario al Mise Mirella Liuzzi.
La “burocrazia” dunque viene messa almeno per una volta da parte e nel rispetto delle norme sanitarie e della tutela dei lavoratori, le telco avranno dunque la possibilità di accelerare i lavori nei cantieri in corso e attivarne di nuovi al fine di potenziare le infrastrutture e fornire servizi di connettività in grado di fare fronte alle impennate di traffico che si stanno verificando in questi giorni. E, cosa non banale, gli interventi sono incentivati anche e soprattutto al fine di consentire ai cittadini di comunicare e di essere contattati e assistiti anche da remoto attraverso opportuni sistemi di telecomunicazioni e servizi di emergenza centrali e territoriali.
Dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 30 giugno “al fine di far fronte alla crescita dei consumi dei servizi e del traffico sulle reti di comunicazioni elettroniche le imprese che svolgono attività di fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche intraprendono misure e svolgono ogni utile iniziativa atta a potenziare le infrastrutture e a garantire il funzionamento delle reti e l’operatività e continuità dei servizi”, si legge.
In dettaglio le imprese “adottano tutte le misure necessarie per potenziare e garantire l’accesso ininterrotto ai servizi di emergenza”, recita l’articolo. E al quinto punto si specifica che, le aziende del comparto “soddisfano qualsiasi richiesta ragionevole di miglioramento della capacità di rete e della qualità del servizio da parte degli utenti, dando priorità alle richieste provenienti dalle strutture e dai settori ritenuti “prioritari” dall’unità di emergenza della PdC o dalle unità di crisi regionali”.
In qualità di imprese di pubblica utilità le aziende del comparto “assicurano interventi di potenziamento e manutenzione della rete nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e dei protocolli di sicurezza anti-contagio”.
Le misure straordinarie intraprese dovranno essere comunicate all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che, laddove necessario provvede a modificare o integrare il quadro regolamentare vigente”.
“Le misure straordinarie, di cui ai commi 2, 3 e 4 sono comunicate all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che, laddove necessario al perseguimento delle finalità di cui al presente articolo e nel rispetto delle proprie competenze, provvede a modificare o integrare il quadro regolamentare vigente”, si legge al comma 6.
“Gli interventi e le misure – si legge nella Relazione illustrativa – devono rivolgersi a tutto il territorio nazionale e non concentrarsi su segmenti di clientela e aree secondo pure logiche di mercato. Le misure dovranno, infatti, consentire di colmare il divario digitale nella dotazione dei servizi delle famiglie italiane, per poter mettere tutti nelle condizioni di svolgere attività lavorative e scolastiche dalla propria abitazione”.
Gli operatori di comunicazione dovranno, “in caso di necessità, dare priorità alle richieste di servizi di comunicazioni elettroniche provenienti dal centro di coordinamento e delle unità territoriali di crisi, qualificandosi come attività di utilità pubblica in questa fase straordinaria”. A tal fine ne è assicurato il funzionamento e l’operatività sul territorio e – se necessario nelle sedi degli utenti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e dei protocolli prefissati.
Gli interventi e le attività di manutenzione dovranno essere svolte senza aggravio dei costi per le famiglie e con tempi più veloci rispetto a situazioni di normalità. E il tutto nel rispetto della concorrenza: “La regolamentazione è finalizzata anche a garantire il corretto gioco della concorrenza nella fornitura dei servizi di rete all’ingrosso e dei servizi ai consumatori. In questo caso è bene che il numero più ampio possibile di imprese metta in campo iniziative e misure per sostenere il territorio e le famiglie italiane, con l’obiettivo non solo di dare risposta ad una esigenza transitoria, ma di accelerare l’innovazione e la penetrazione di servizi di maggiore qualità tra la popolazione – si legge ancora nella Relazione illustrativa -. L’Autorità di regolamentazione dovrà, quindi, da un lato consentire che le misure vengano attivate tempestivamente rendendo le regole flessibili in situazione di emergenza; dall’altro verificare che le iniziative stesse siano compatibili con gli obiettivi della regolamentazione e promuovano condizioni efficaci ed efficienti in una visione di sistema”.