Chi ha il potere di vigilare (e sanzionare) in tema di pratiche commerciali scorrette nel settore delle telecomunicazioni? L’Antitrust o l’Agcom? La diatriba è in corso da molto tempo ed ha visto le due autorità schierate su fronti contrapposti, ciascuna difendendo le proprie prerogative o supposte tali. Tanto che alla fine la polemica è finita davanti ai giudici del Tar. Che hanno dato ragione ad Agcom.
Come conseguenza, l’Antitrust, in ottemperanza alle sentenze del Tar, ha deciso di non procedere ad avvii istruttori nei casi che ricadono nella competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di trasmettere all’Agcom gli atti dei fascicoli giàarchiviati o che verranno archiviati per profili di competenza e la copia delle richieste di intervento arrivate dal primo marzo scorso.
Ma non è detta l’ultima parola: l’Antitrust ha infatti impugnato, con istanza cautelare, le sentenze del Tar davanti al Consiglio di Stato.
Chi ha il potere di vigilare (e sanzionare) in tema di pratiche commerciali scorrette nel settore delle telecomunicazioni? L’Antitrust o l’Agcom? La diatriba è in corso da molto tempo ed ha visto le due autorità schierate su fronti contrapposti, ciascuna difendendo le proprie prerogative o supposte tali. Tanto che alla fine la polemica è finita davanti ai giudici del Tar. Che hanno dato ragione ad Agcom.
Come conseguenza, l’Antitrust, in ottemperanza alle sentenze del Tar, ha deciso di non procedere ad avvii istruttori nei casi che ricadono nella competenza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di trasmettere all’Agcom gli atti dei fascicoli giàarchiviati o che verranno archiviati per profili di competenza e la copia delle richieste di intervento arrivate dal primo marzo scorso.
Ma non è detta l’ultima parola: l’Antitrust ha infatti impugnato, con istanza cautelare, le sentenze del Tar davanti al Consiglio di Stato.