Quattordici anni fa, proprio in Italia, il concetto di smart city ha visto la sua prima luce con la realizzazione della rete in fibra ottica di Fastweb a Milano – un progetto possibile grazie alla collaborazione fra pubblico e privato, al quale Cisco ha partecipato, con un modello di partnership divenuto poi riferimento mondiale.
Le basi del fenomeno sono quindi state poste molto tempo fa: a una prima fase, legata alla disponibilità crescente di banda larga – fissa e poi mobile – è seguito un percorso di creazione di servizi digitali nelle città: sanità, scuola, servizi amministrativi, mobilità. Ci si è poi focalizzati sulla sostenibilità ambientale (con la nascita delle smart grid), sociale (con l’affermarsi del social networking e del crowdsourcing dei servizi) ed economica (con la nascita degli incubatori di azienda digitali).
Supportate dalla Rete, le infrastrutture urbane sono diventate più efficienti, integrate ed efficaci, ed una volta collegate hanno iniziato a generare una quantità impressionante di dati, che oggi si possono usare in modo intelligente per ripensare integralmente il concetto di città.
È lo scenario che definiamo Internet of Everything: una interconnessione senza precedenti di dati, processi, informazioni e persone che apre possibilità inesplorate. Nelle città, sensori sempre più potenti, autonomi dal punto di vista energetico e sensibili al contesto raccolgono dati che sono estratti dalla rete, visualizzati e correlati con altre informazioni prodotte da macchine e persone ; e sono trasformati, grazie a potenti strumenti di analisi, in “actionable informations”.
Le amministrazioni più evolute, oggi si stanno spostando da un modello di implementazione infrastrutturale classico a un modello di “infrastructure and decision as a service”. Il settore privato, tramite la creazione di società di scopo, inizia a fornire servizi alla pubblica amministrazione, invece di prodotti. Offerte di “light as a service” invece di lampioni connessi alla rete. Cisco è fra i protagonisti di esperienze del genere in città quali Nizza, New York, Chicago, Amsterdam, Barcellona: l’intelligenza sempre più distribuita in ogni nodo della rete – in ogni sensore, in ogni router, in ogni strumento di raccolta e analisi delle informazioni che provengono dalle infrastrutture cittadine e dai cittadini lo rende possibile.