Vimpelcom, la società che controlla la compagnia telefonica Wind, ha chiuso il terzo trimestre del 2016 con ricavi in calo del 3% a 2,37 miliardi di dollari, a causa di una riduzione delle vendite in Algeria e Russia, ma organicamente le vendite dei servizi sono cresciute dello 0,6% e i ricavi dai dati mobili – escludendo l’effetto negativo del cambio valutario e operazioni straordinarie – sono balzati del 28%. Inoltre, l’utile attribuibile alla capogruppo è di 445 milioni di dollari a fronte di un rosso da un miliardo di dollari circa registrato nel terzo trimestre del 2015. I risultati più positivi sono stati registrati da Vimpelcom in Pakistan e Ucraina, dove il business cresce a ritmi sostenuti.
Vimpelcom, che ha ottenuto la settimana scorsa il via libera del ministero dello Sviluppo economico alla joint venture di Wind con Tre Italia di CK Hutchison, ha sottolineato che i risultati riflettono proprio la riclassificazione di Wind Italy come “asset held for sale”, il che ha portato 421 milioni di dollari ai suoi profitti.
Gli utili Ebitda sono di 896 milioni di dollari nel terzo trimestre, a causa di un costo una tantum di 66 milioni (l’underlying Ebitda è dunque di 962 milioni, con un calo del 5% rispetto a un miliardo dell’anno scorso, ma con una crescita organica dello 0,6%); il margine è del 40,6% contro il 41,7% di un anno fa. Il board ha proposto un dividendo intermedio da 3,5 centesimi di dollaro per gli ADS quotati negli States.
Il totale dei clienti mobile è salito a 205,5 milioni (+10,1 milioni) alla fine del terzo trimestre, principalmente per effetto del consolidamento dei clienti Warid in Pakistan. Avendo ridotto la spesa di capitale del 15% a 382 milioni, Vimpelcom ha riportato un flusso di cassa operativo di 580 milioni, in crescita del 2%. Il debito netto è invece salito del 25% anno su anno a 6,8 miliardi per il consolidamento col debito di Warid in Pakistan.
Vimpelcom ha ribadito di aver ottenuto tutti i necessari via libera dell’Italia e dell’Ue alla fusione di Wind e Tre in Italia e che si aspetta di chiudere l’operazione in tempi rapidi. Per l’intero 2016 il gruppo conferma la guidance precedente sulla parte più bassa della forchetta per quel che riguarda i ricavi dei servizi (che dovrebbero restare invariati), margine Ebitda underlying (piatto o in crescita dell’1%) e rapporto Capex/revenue (17% circa).