Lo scorso febbraio, l’European Telecommunications Standards Institute (Etsi) ha pubblicato il rapporto “Report on architectural support for Nfv evolution” in cui delinea i piani per l’aggiornamento del framework Nfv-Mano, acronimo che sta per “Network Functions Virtualisation Management and Orchestration”. Gli operatori di telecomunicazioni hanno faticato a ottenere benefici in termini di efficienza operativa da questo approccio alla virtualizzazione delle reti e si stanno quindi rivolgendo verso soluzioni di tipo Cloud-native Automation (Cna). A dirlo è Analysys Mason, che descrive lo scenario in cui potrebbero muoversi le telco nei prossimi anni.
La sfida per gli operatori di telecomunicazioni
Secondo Analysys Mason, per molti operatori di telecomunicazioni la filosofia Mano non è in grado di automatizzare e orchestrare efficacemente le reti moderne e cloud-native, e presenta molte complessità dovute alla sua architettura rigida e gerarchica, alla necessità di standardizzazione tra i vari fornitori di hardware e alla dipendenza dai componenti Nfv tradizionali (compresi i componenti Vim (virtualised infrastructure manager), Vnfm (virtualised network function manager) e Nfvo (network function virtualisation orchestrator)). Inoltre, la sua natura non dichiarativa limita la capacità di supportare l’automazione intent-driven, necessaria per passare a livelli superiori di reti autonome.
Al posto dell’approccio Mano, gli operatori sarebbero quindi disposte ad adottare soluzioni Cna basate sugli intenti, dichiarative e guidate da modelli. Queste soluzioni dovrebbero sfruttare le capacità di automazione intrinseche degli ambienti cloud e di Kubernetes (K8s), in modo da far convergere l’automazione su tutti i componenti cloud. In genere, gli approcci GitOps e configuration-as-data (CaD), così come i componenti open source, sono utilizzati come parte della Cna.
La spinta del settore verso la Cna sta crescendo e i fornitori stanno iniziando a rispondere alle richieste del settore per i prodotti Cna. Per esempio, Vmware ha recentemente annunciato che offrirà una soluzione Cna come alternativa alla sua proposition basata su Mano, mentre Nokia sta pianificando di fare un passo simile.
La visione e le raccomandazioni di Etsi
Nel paper “Report on architectural support for Nfv evolution”, Etsi riconosce d’altra parte che il percorso evolutivo dell’approccio Mano è troppo complesso, con un numero elevato di componenti funzionali e interazioni complesse tra questi componenti. Di conseguenza, ha identificato la semplificazione architettonica come un obiettivo chiave.
Per raggiungere questo obiettivo, nota Analysys Mason, l’European Telecommunications Standards Institute prevede di adottare sempre più principi di progettazione modulare che consolideranno i componenti in blocchi architettonici e si allontaneranno da un approccio di progettazione basato sui componenti che presenta forti dipendenze tra questi ultimi. Inoltre, intende puntare su un’architettura orientata ai servizi per allineare meglio il modello Mano al modo in cui gli operatori vedono la gestione e l’orchestrazione. Il rapporto definisce anche i piani per semplificare l’integrazione con i componenti open-source, specificando che Etsi continuerà ad adottare l’approccio di profilazione (mappatura) delle interfacce di gestione specificate da Etsi alle Api de facto open-source come K8s e Helm.
Inoltre, Etsi prevede di rendere l’approccio Mano più dichiarativo, spostando l’onere della complessità dagli operatori agli sviluppatori. Tuttavia, Etsi sottolinea che non intende puntare su un approccio dichiarativo tout court, optando invece per un equilibrio tra meccanismi imperativi e dichiarativi.
Etsi intende infine ridefinire l’ambito di applicazione di Mano in modo che le sue visioni architetturali coprano più esplicitamente l’intera gestione del cloud delle telecomunicazioni, che comprende sia l’infrastruttura del cloud delle telecomunicazioni sia le applicazioni del cloud delle telecomunicazioni.
Verso un paradigma integrato
Secondo Analysys Mason, i piani di Etsi saranno accolti con favore dagli attuali utenti di Mano e da quelli che intendono utilizzare Mano insieme a Cna in futuro.
Nonostante i vantaggi dell’approccio Cna, è però probabile che molti operatori continuino a utilizzare le soluzioni Mano nel prossimo futuro. Gli operatori potrebbero non essere disposti a migrare verso le soluzioni Cna a causa della loro immaturità, degli investimenti già sostenuti e del costo della sostituzione completa della loro automazione legacy. Ci sono anche questioni in sospeso sull’idoneità dell’automazione basata su K8s per l’orchestrazione dei servizi end-to-end.
Pertanto, piuttosto che posizionare Mano come un’alternativa alle soluzioni Cna, questi cambiamenti potrebbero più criticamente consentire all’approccio Mano di essere utilizzato in modo più efficace accanto alla Cna negli ambienti degli operatori. Mano e Cna insieme potrebbero supportare l’orchestrazione di infrastrutture e applicazioni sia basate su macchine virtuali che su container, potenzialmente con il componente orchestratore Nfv di Mano che continua a svolgere un ruolo sostanziale nel coordinare l’orchestrazione tra i vari domini.