Uno scambio azionario al 3,5% e il conferimento di Mediaset Premium. Sarebbero queste le basi dell’accordo che Mediaset e Vivendi potrebbero chiudere entro pochi giorni, gettando le basi di quello che sarebbe il primo tassello del progetto europeo di Vincent Bollorè.
Secondo il quotidiano francese Le Monde, il finanziare bretone avrebbe spinto sull’acceleratore e le due compagnie starebbero lavorando ad una scambio che riguarderà il 3,5% del capitale, con il contestuale controllo della pay-tv di Mediaset che passerebbe nelle mani della media company francese. Un’aggiunta da parte di Mediaset che compenserebbe lo squilibrio del valore delle azioni scambiate: oggi il 3,5% di Vivendi vale circa 870 milioni, la stessa quota di Mediaset ne vale circa 150 milioni. Il quotidiano transalpino spiega inoltre che tale operazione sarebbe amichevole e che non è da escludere anche un acquisto in contati o in azioni di Mediaset Premium da parte del Gruppo guidato da Bollorè.
Le parole pronunciate da Silvio Berlusconi prima (“Nessun interesse di Bollorè per Mediaset“), e dal cfo della società di Cologno Monzese Marco Giordani poi (“Premium non si vede, è core business“), potrebbero dunque essere presto smentite dai fatti. Per ora dai quartier generali delle due società nessun commento, ma secondo quanto riporta Radiocor la definizione della partnership azionaria e industriale potrebbe arrivare già entro la fine della prossima settimana.
Non è da escludere che il deal coinvolga anche Telefonica, che potrebbe essere obbligata da Mediaset a cedere l’’11% detenuto in Premium secondo quanto prevedono i patti parasociali tra Rti e la telco spagnola siglati a fine 2014. L’intesa dovrebbe prevedere anche l’ingresso di rappresentanti di Mediaset nel Cda di Vivendi e viceversa, oltre alla creazione di un’asse sui contenuti relativa ai due servizi di video streaming Infinity e Watchever, rispettivamente nelle mani di Berlusconi e Bollorè. Weekend di trattative fra Milano e Parigi, Mediaset e Vivendi fanno sul serio.