STRATEGIE

Vivendi verso il 19,9% del capitale Telecom

La media company in pressing sulle azioni, ma resterà sotto la soglia informativa del 20%. In programma per metà ottrbe la missione in Italia del ceo de Puyfontaine

Pubblicato il 16 Set 2015

vivendi-141009130517

L’intenzione di Vivendi, almeno per ora, sarebbe quella di fermarsi al 19,9% di Telecom, senza superare la soglia informativa del 20%. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che l’aumento di peso dei francesi non sarebbe da interpretare come una mossa volta a evitare nell’immediato una prossima diluizione per via della conversione delle azioni di risparmio.

Telecom non ha fatto mistero di considerare le ipotesi della trasformazione in ordinarie delle azioni di risparmio con il pagamento di un conguaglio che permetterebbe alla società di incamerare risorse fresche. Ma la conversione non è ritenuta praticabile finché lo spread tra le due categorie di azioni resterà al di sotto del 20%. Ieri, nonostante il divario sia tornato ad allargarsi, lo sconto delle risparmio rispetto alle ordinarie era ancora del 15,5%.

Mentre il ceo di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, ha in programma una nuova missione in Italia per metà ottobre, tra gli analisti -prosegue il giornale- c’è chi rilancia l’ipotesi di una fusione tra Telecom e Telefonica, officiata dai francesi che diventerebbero così i soci di riferimento di entrambe le compagnie.

Nei giorni scorsi Les Echos scriveva che Vivendi mira ad arrivare attorno al 20% di Telecom Italia e intende avviare un dialogo con il governo italiano per assicurarsi che l’operazione non venga vista come ostile. Una salita al 20%, osserva il quotidiano citando una fonte vicina al dossier, appare “verosimile”. Vivendi non avrebbe tuttavia intenzione di arrivare al punto di dover poi lanciare un’Opa ritenendo l’operazione difficile da digerire da un punto di vista finanziario. Un aumento della quota – un’operazione da 1 miliardo circa che secondo Les Echos potrebbe essere già avvenuta ma non ancora ufficializzata – risponderebbe a due obiettivi.

Il primo è che Telecom Italia può rappresentare un buon investimento finanziario perché il gruppo italiano è considerato fra i gruppi del settore di taglia analoga come uno dei piu’ attraenti. Il secondo obiettivo sarebbe quello di potersi avvicinare maggiormente alla platea di utenti di Telecom Italia che conta circa 150 milioni di persone in tutto il mondo. In quest’ottica Vivendi potrebbe aumentare i propri ricavi offrendo ai clienti di Telecom i propri contenuti prodotti da filiali come Canal+ e Universal Music.

Di un possibile incremento della quota di Vivendi in Telecom Italia dal 15,5% al 20% “non abbiamo parlato a Cernobbio”, ha però detto ieri il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, dopo le indiscrezioni di stampa. “Le operazioni degli azionisti riguardano loro e teniamo a separare i due livelli. Quando e ove dovesse accadere – ha concluso – sarà comunicato al mercato”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati