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Vo’ Euganeo riparte dalla fibra ultraveloce di Open Fiber

Dopo che l’emergenza coronavirus ne ha fatto una delle prime zone rosse d’Italia la cittadina veneta torna lentamente alla normalità. Il sindaco Giuliano Martini: “Non possiamo ancora uscire, ma grazie alla tecnologia sarà possibile ricominciare a lavorare”

Pubblicato il 03 Apr 2020

Fibra ottica-min

Vo’ Euganeo torna lentamente alla normalità dopo che nelle scorse settimane era stata una delle prime zone rosse d’Italia insieme a Codogno per l’emergenza coronavirus. Dopo un intenso lavoro di mappatura dei contagi che ha permesso un controllo capillare di tutta la cittadinanza, si legge in una nota del Comune, rendendo di fatto il territorio un piccolo laboratorio per lo studio del nuovo virus, la situazione sta lentamente tornando alla normalità. E il Sindaco, Giuliano Martini, assieme ai suoi concittadini prova a guardare avanti. Ad accompagnare la rinascita potrà così contribuire anche la banda ultralarga: Open Fiber, società concessionaria del bando pubblico di Infratel per la copertura e la realizzazione della rete nelle aree bianche del Veneto, ha infatti ripreso in accordo con il Comune di Vo’ le attività del piano #BUL sul territorio comunale, per arrivare ad accelerare l’attivazione dei clienti che hanno fatto richiesta agli operatori partner. “I lavori sull’infrastruttura sono infatti terminati – prosegue comunicato – e Vo’ è uno dei primi comuni della Regione in cui sono stati aperti alla vendibilità i servizi in fibra ultraveloce”.

Open Fiber ha realizzato a Vo’ una rete in modalità Ftth (Fiber To The Home), che ha collegato oltre 1.600 unità immobiliari, tra case e attività commerciali del territorio, attraverso 29 chilometri di fibra ottica.

“Da questa fase tragica della nostra storia, cerchiamo di uscirne più forti – afferma il Sindaco, Giuliano Martini -Abbiamo combattuto il virus adottando un modello di contenimento apprezzato in tutto il mondo. Ora guardiamo avanti, ripartiamo anche dalla banda ultra larga. Siamo ancora tutti costretti a stare in casa perché l’emergenza non è finita, ma con la rete interamente in fibra ottica sarà possibile ricominciare a lavorare, riprendere le attività in modalità smart working. Con Open Fiber seguiremo in questa fase tutti gli interventi necessari per attivare le diverse persone che hanno fatto richiesta del servizio. Siamo tra i primi comuni del Veneto, e anche questo è un motivo di orgoglio”.

“Siamo in prima linea nella digitalizzazione del Paese – aggiunge Elisabetta Ripa, Ad di Open Fiber – e siamo convinti che una rete pubblica neutrale veramente in fibra ottica sia l’asset strategico per la crescita dell’Italia. Anche durante questa emergenza, in sicurezza e in conformità alle prescrizioni dei DPCM, continuiamo a lavorare per fornire ai cittadini italiani una connettività a 1 Gigabit al secondo, che soddisfi le esigenze di comunicazione, lavoro e svago cresciute esponenzialmente con la permanenza forzata in casa. Desidero ringraziare il comune di Vo’ per aver rilasciato rapidamente le autorizzazioni degli interventi, viste le numerose richieste di attivazione che abbiamo ricevuto dai cittadini. Per ripartire serve uno sforzo comune: le attività di potenziamento delle infrastrutture di comunicazione sono il simbolo di un’Italia che non si ferma e noi, da quando due anni fa abbiamo avviato la Concessione, non abbiamo mai smesso di fare la nostra parte per dotare l’Italia di una infrastruttura adeguata, dopo decenni di ritardo”.

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