Con il mercato degli smartphone in continua crescita (sono state 15 milioni le unità distribuite in Italia nel 2014, per vendite triplicate rispetto al 2012, e la previsione per l’anno prossimo parla di un ulteriore incremento che porterà il venduto a 17,5 milioni) la rapida diffusione dei dispositivi 4G (il 34% delle vendite degli ultimi 12 mesi) e un aumento medio del 42% sul consumo dati pr chi passa da device di terza generazione a telefoni ad alta capacità, tutto sembra dare ragione alla decisione di Vodafone di investire pesantemente sull’infrastruttura Lte nella Penisola. Il capitolo tricolore del piano Spring, annunciato poco più di un anno fa, sta dando i suoi frutti, e oggi Vodafone Italia può annunciare i primi risultati dell’iniezione da 3,6 miliardi di euro: la copertura attuale è del 74% del territorio nazionale, con il traguardo dell’80% previsto per marzo 2015. A distanza di un anno, sarà raggiunto il 90% dell’intera Penisola, con più di 6 mila comuni coperti (attualmente sono circa 2.500).
Ma la conferenza stampa che si è tenuta stamattina a Milano è servita per annunciare altre due importati novità: dopo la sperimentazione condotta a Napoli, è stata ufficialmente varata la rete 4G+, basata su tecnologia Lte Advanced, già disponibile in 80 comuni italiani, che diverranno 110 entro marzo 2015. La seconda notizia riguarda l’avvio della sperimentazione a Milano, Roma e Ivrea della soluzione VoLTE (Voice over Lte) che, a partire dalla metà dell’anno prossimo, quando avverrà il lancio commerciale, permetterà ai clienti Vodafone dotati degli smartphone abilitati (la maggior parte di quelli in commercio, compreso l’iPhone 6) di utilizzare la rete dati ad alta velocità anche per il servizio chiamate. “Ciò consentirà non solo una migliore definizione dell’audio della telefonata o della videotelefonata, ma anche l’abilitazione di servizi di file sharing, visualizzazione di contenuti multimediali, mappe e streaming condivisi in tempo reale”, ha spiegato Fabrizio Rocchio, Cto di Vodafone Italia, che ha anche illustrato i dettagli tecnici del modo in cui l’operatore è riuscito a realizzare la rete più veloce del mercato. “Siamo riusciti a ottenere una banda di 15 Mhz combinando le frequenze 1800 e 2600, comprimendo il segnale voce a 5 Mhz e assegnando la parte di banda liberata alla trasmissione dati. Unendo anche la frequenza 800 raggiungeremo l’anno prossimo la velocità di 300 Mbps. Il vantaggio nell’utilizzo della rete 4G+, comunque, non risiede solo nella maggiore velocità di trasmissione dati, doppia rispetto al 4G, ma anche nella maggiore uniformità del segnale diffuso dalle celle, soprattutto verso il bordo della copertura”.
Naturalmente alla rivoluzione dell’apparato tecnico, corrisponde una nuova proposizione commerciale. “Tutte le offerte Vodafone oggi hanno il comune denominatore del 4G”, ha detto Gianluca Corti, neo direttore della divisione Consumer della filiale italiana. “A partire da settembre, infatti, abbiamo elaborato una serie di proposte che fa della semplicità e della personalizzazione i suoi punti di forza e, oltre a poter stabilire la quantità di dati fruibili al mese (con pacchetti da 1, 2 e 5 Gb) il cliente ha la facoltà di scegliere a quale rete accedere”.
Come da tradizione natalizia, e per promuovere la nuova tecnologia l’operatore propone un nuovo smartphone brandizzato, il Vodafone Smart 4G Turbo, che al prezzo di 99 euro (fino al 31 dicembre) offre sei mesi di connessione gratuita alla rete Lte più sei mesi di abbonamento gratuito a Spotify premium Infinity e Vodafone Calcio. La promozione è declinata anche in chiave tablet: Vodafone Smart Tab 4G offre invece a 199 euro un anno di connessione veloce (7 Gb al mese) più il medesimo bundle con i servizi in streaming sopra citati. “È una strada obbligata”, ha commentato Corti, “per permettere ai consumatori di provare davvero cosa significa accedere a una connessione ad alta velocità. Ma è anche la direzione che ha preso il mercato, specialmente fuori dall’Italia. In futuro”, ha aggiunto parlando a Cor.Com, “anche nella Penisola Vodafone sarà sempre più frequentemente partner di distributori e produttori di contenuti”.