I RUMORS

Vodafone, riassetto in vista? Per il fondo Cevian situazione insostenibile

Chiesti una ristrutturazione, anche attraverso operazioni di merger & acquisition, e un cambio del management. L’Italia fra i Paesi considerati a rischio sul fronte del business: già spuntata l’ipotesi di una fusione con Iliad. Intanto la telco britannica battezza a Malaga un hub per l’Open Ran

Pubblicato il 31 Gen 2022

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Conti insostenibili e un valore del titolo non in linea con le potenzialità: il fondo Cevian punta a un drastico riassetto di Vodafone. A darne notizia il Financial Times secondo cui Cevian starebbe facendo pressione sul cda anche per un cambio del management dopo anni di deludenti performance: “Il cda è composto da persone che hanno scarsa o nessuna esperienza nel settore delle tlc e quindi una limitata capacità di intervenire nelle decisioni strategiche prese dal management”, si legge sulle colonne del Ft che citano fonti vicine all’azienda. Cevian Capital ha acquistato una partecipazione imprecisata nel gruppo di tlc con l’obiettivo di avviare una maxi operazione di consolidamento in Europa: il fondo è uno maggiori investitori attivisti d’Europa con circa 15 miliardi di dollari in gestione. Oltre al mercato britannico nel mirino del fondo i conti della telco in Spagna e Italia considerati mercati deboli a causa della agguerrita competizione e di margini in continua diminuzione. Il titolo della telco ha cominciato a scendere precipitosamente dal 2018 fino a dimezzare il proprio valore. Le azioni stamattina sono salite del 2,7% sull’onda dei rumors mediatici.

Nei giorni scorso sono circolati rumors in merito a un possibile merger in Italia fra Vodafone e Iliad, notizia finora non confermata dalle due aziende ma stando a quanto emerso le trattative sarebbero giù in corso. Stando a quanto riferito da Reuters i due gruppi avrebbero avuto i primi contatti a Londra e la società guidata da Xavier Niel avrebbe incaricato la banca d’affari Lazard di sondare il colosso britannico per verificare la fattibilità del progetto di fusione che darebbe vita alla prima compagnia mobile italiana con una marketshare del 36% circa e revenue aggregate per 6 miliardi di euro.

In Spagna il primo hub per l’Open Ran

Intanto Vodafone  ha annunciato oggi il taglio del nastro a Malaga, in Spagna, del primo centro di ricerca e sviluppo in Europa dedicato allo sviluppo dell’architettura di microchip per alimentare le nuove reti Open Ran. Il centro è ospitato nel nuovo hub delle competenze digitali di Vodafone a Málaga; lavoreranno nell’hub cinquanta persone dedicate allo sviluppo di Open Ran e 650 esperti ingegneri software, architetti e tecnici.

Saranno circa una ventina i fornitori specializzati nella progettazione e sviluppo di architetture di chip si uniranno a Vodafone per migliorare le capacità di Open Ran, annuncia la telco in una nota in cui si sottolinea che l’obiettivo del Centro è la creazione di un forte ecosistema per la progettazione del silicio in Europa. “In qualità di pioniere di Open Ran, Vodafone sta unendo le forze con aziende tecnologiche specializzate per espandere l’ecosistema – commenta Francisco Martin, Head of Open Ran di Vodafone -. L’innovazione del silicio rafforzerà la posizione dell’Europa nel mercato globale e accelererà il lancio di nuovi servizi digitali”.

Reti Ran, Ericsson in pole position

Ericsson conquista la prima posizione nel mercato delle reti di accesso radio (Ran) secondo la Total Year Review 2021 di Mobile Experts. Huawei, che è scesa dal primo al terzo posto, dietro a Nokia, lo scorso anno ha avuto un deficit di circa 4 miliardi di dollari a causa dell’incapacità di produrre stazioni radio base di tipo Tdd ad alta capacità. Sebbene Huawei abbia prodotto centinaia di migliaia di stazioni base, è stata ostacolata dalle sanzioni del governo degli Stati Uniti e ha raggiunto volumi economici (in dollari) molto più bassi rispetto ai suoi concorrenti occidentali.

“Il nostro approccio alle previsioni è profondamente analitico, utilizzando dati da più di 100 fonti, piuttosto che semplicemente gli input dei cinque produttori di rete. Il nostro team di analisti realizza previsioni tra le più accurate e dettagliate sul mercato da oltre un decennio”, commenta il capo analista di Mobile Experts, Joe Madden. I modelli di Mobile Experts mostrano che il mercato Ran ha un tasso annuo di crescita composto (Cumulative Annualized Growth Rate) del 3%, con un calo del 1% nelle stazioni base di tipo macro e una crescita del 25%-35% nei segmenti a onde millimetriche e nel software.

“Nel complesso, il mercato Ran sta migliorando – continua Madden -. Dopo 30 anni di alternanza di fasi di espansione e di contrazione, il mercato sta attualmente raggiungendo un picco con la diffusione del 5G nella sua modalità attiva.  Nei prossimi anni, vediamo nuove entrate in arrivo grazie al segmento enterprise per compensare il naturale calo delle vendite agli operatori; in particolare, il mercato privato Lte/5G crescerà del 19%, per un valore di oltre 4 miliardi di dollari nel 2026. Di conseguenza, il mercato Ran totale rimarrà vicino al suo picco 5G per alcuni anni, con la possibilità di crescita nel lungo termine”.

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