TRIMESTRALI

Vodafone, sui conti pesa la crisi europea

A livello di gruppo, terzo trimestre chiuso con ricavi per 11,39 miliardi di sterline, in calo del 2%. In Italia, fatturato a 1,706 miliardi di euro, in calo del 9,3% al netto della riduzione delle tariffe di terminazione, mentre Internet mobile cresce del 24%. Ovum: “Risultati prevedibili, ma buone prospettive”

Pubblicato il 07 Feb 2013

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Vodafone chiude il terzo trimestre fiscale al 31 dicembre 2012 con ricavi per 11,39 miliardi di sterline in calo del 2% “a causa delle condizioni molto difficili del mercato” in Europa (-17% i ricavi), in particolare nell’Europa del sud con Italia e Spagna che soffrono un periodo di recessione e austerità. Sono comunque confermati, si legge in una nota, gli obiettivi di utile operativo adjusted e di free cash flow per l’intero esercizio.

La crisi pesa nel nostro paese, dove Vodafone Italia chiude i tre mesi al 31 dicembre con ricavi da servizi pari a 1,706 milioni di euro, registrando un calo organico del -9,3% al netto dell’impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile (-13,8% includendo l’impatto delle terminazioni). “Il trimestre – spiega una nota – risente ancora di un contesto macroeconomico difficile che ha determinato una minore propensione ai consumi, della forte pressione competitiva e del crescente impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile”.

I volumi totali di traffico voce sono pari a 16,4 miliardi di minuti (+ 6,6%). “Continua la crescita dei clienti abbonati privati e aziende (+ 6,4%) e dei ricavi da Internet mobile (+24%) grazie alla continua diffusione di smartphone su rete Vodafone, che oggi sono 7,8 milioni”. I ricavi dati (sms) si sono attestati a 279 milioni di euro, in crescita di 3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I ricavi da rete fissa si attestano nel terzo trimestre a quota 212,6 milioni di euro. Il numero totale dei clienti di rete fissa sono 2.565.000, di cui 1.704.000 clienti Adsl.

“I nostri risultati continuano a riflettere le condizioni di mercato molto difficili in Europa – dice il ceo di Vodafone Group,Vittorio Colao in una nota – Stiamo affrontando questo attraverso azioni concrete in materia di efficienza dei costi, e continuiamo ad investire in aree di potenziale di crescita”. Le condizioni del Sud Europa “rimangono difficili – sottolinea una nota – con i ricavi da servizi in calo del 13,8% in Italia e dell’11,3% in Spagna” mentre “continua la crescita nei paesi emergenti mercati come India (+9%) e Turchia (+18,4%)”.

Il risultato a livello di gruppo è comunque migliore delle aspettative degli analisti, che mettevano in conto una discesa del risultato fino a 11,29 miliardi. I ricavi rettificati del settore servizi, che costituisce la maggior parte delle entrate del gruppo, sono diminuiti del 2,6% su base comparabile a fronte di un calo atteso del 2,4% (-1,4% nel secondo trimestre). Per l’intero esercizio (a tutto marzo) Vodafone prevede di raggiungere un margine operativo rettificato nella parte alta della gamma compresa tra 11,1 miliardi e 11,9 miliardi di sterline (11,6 miliardi le stime degli analisti).

Vodafone, che per il terzo trimestre non ha fornito alcun dato per quanto riguarda i profitti, mette in conto anche il proseguimento del declino del proprio Ebitda su base tendenziale, non considerando l’impatto delle operazioni M&A e della ristrutturazione dei costi. Il cash flow è atteso invece nella parte bassa della gamma compresa tra 5,3 miliardi e 8 miliardi di sterline (esclusi i 2,4 miliardi di dividendo ricevuti da Verizon Wirless, i costi di ristrutturazione e l’impatto delle M&A).

Ovum, risultati di Vodafone rispecchiano difficoltà in Europa

“I risultati di Vodafone rispecchiano la difficile situazione economica nei suoi principali mercati – dice Emeka Obiodu, principal analyst di Ovum – Purtroppo, c’era da aspettarselo. Vista la situazione economica europea nel 2012, prevediamo difficoltà per tutte le telco che contano sull’Europa per la maggior parte dei loro ricavi. I clienti sentono la stretta al portafoglio prima di diminuire la loro spesa in telefonia. La sfida per Vodafone e altri operatori europei è quella di stabilizzare la loro performance e assicurarsi che la presa sul portafoglio della loro quota clienti clienti resti salda”.

“Per Vodafone in particolare, Ovum già nel 2009 mise in guardia l’azienda dal fatto di non contare troppo sui mercati emergenti per coprire le scarse performance sui mercati domestici. Questo monito si è rivelato profetico – aggiunge l’analista – La crescita nei mercati emergenti ha subito una frenata, e oggi Vodafone punta su Verizon Wireless. Va dato atto al management di Vodafone di aver respinto in passato le pressioni per la vendita della sua quota in Verizon Wireless“.

“Ma certamente ci sono buone prospettive per Vodafone – chiude Obiodu – Ci sono diverse opportunità per le telco di gocare un ruolo maggiore in un “futuro connesso”. Migliori piani tariffari possono inoltre aprire a nuove fonti di entrate, e le telco dovrebbero impegnarsi per diventare degli abilitatori della digital society. Nel fare ciò, Vodafone deve mantenere il giusto equilibrio fra investimenti e redditività. Ed è qui che i regolatori europei dovrebbero dare una mano, non imponendo paletti troppo rigidi alle telco”.

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