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Vodafone-Three, salta tutto? L’Antitrust britannico indaga su prezzi e investimenti



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L’Authority teme un aumento delle tariffe a carico dei consumatori e solleva dubbi in merito ai piani per la realizzazione delle nuove reti. La decisione finale entro il 7 dicembre. Le due telco non concordano sulle conclusioni preliminari e spingono verso la fusione. Il consolidamento indicato da Draghi fra le priorità per il settore delle telecomunicazioni

Pubblicato il 13 set 2024



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L’Antitrust del Regno Unito (Cma) mette sotto la lente il progetto di fusione tra Vodafone group e Three Uk: il piano, secondo l’Authority, solleverebbe preoccupazioni in termini di concorrenza, ma sarebbe comunque lasciato spazio a “un potenziale percorso di completamento dell’accordo”.

Secondo le osservazioni preliminari della Cma (SCARICA QUI IL DOCUMENTO UFFICIALE), la combinazione potrebbe comportare prezzi più alti per decine di milioni di clienti nel settore della telefonia mobile nel Regno Unito e non necessariamente portare a maggiori investimenti nella rete. L’ipotesi è però respinta dai diretti interessati: “Vodafone e Three UK non sono d’accordo con le conclusioni provvisorie della Cma secondo cui la loro fusione solleva problemi di concorrenza e potrebbe portare ad aumenti dei prezzi per i clienti”, hanno ufficialmente affermato le società. Una decisione finale sarà presa dall’Autorità entro il 7 dicembre.

Richiesta di soluzioni in vista della decisione finale

Nonostante le possibilità di “problemi”, la Cma fa sapere di aver rilevato che la “fusione potrebbe migliorare la qualità delle reti mobili”. Alla luce di ciò, la Competition and Markets Authority chiederà ora a Vodafone di proporre delle soluzioni per autorizzare l’operazione prima della decisione finale.

I suggerimenti della Cma

Nelle sue conclusioni, in particolare, la Cma ha suggerito una serie di interventi per attenuare le sue preoccupazioni. Suggerisce che le società si impegnino a rispettare i loro “obiettivi di investimento e di non aumentare i prezzi per i clienti”. Le aziende potrebbero proporre una “tariffazione all’ingrosso standardizzata per garantire agli operatori di reti mobili virtuali di ottenere un prezzo equo”. In particolare, la Cma ha affermato che la creazione di un quarto operatore di telefonia mobile “potrebbe non essere efficace” nel risolvere i problemi di concorrenza.

Per Draghi necessario favorire le fusioni

Nel suo recente rapporto sul futuro della competitività europea presentato alla Commissione europea, l’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi individua proprio il consolidamento delle tlc come “l’iniziativa cardine” per realizzare un vero Mercato Unico, senza sacrificare il benessere dei consumatori e la qualità del servizio.

Secondo il report, le principali direttrici per invertire la rotta del settore delle telecomunicazioni in Europa (che sta attraverso una crisi senza precedenti e il cui destino è connesso a stretto filo a quello della digitalizzazione) sono queste: facilitare il consolidamento nel settore delle telecomunicazioni per garantire tassi di investimento più elevati nella connettività; passare dal modello regolatorio ex ante a quello ex post per spingere la concorrenza e l’innovazione made in Europe; coinvolgere le big tech negli investimenti delle nuove reti.

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