Vantage Towers, il colosso delle torri nato dalla riorganizzazione delle infrastrutture di Vodafone in Europa, ha avviato il processo formale che la porterà alla quotazione in Borsa: l’Ipo è prevista prima della fine di marzo e avverrà sulla piazza di Francoforte. L’annuncio, dato da Vodafone, è accessibile per i cittadini Ue e le giurisdizioni autorizzate sul sito di Vantage Towers. L’Ipo segue così l’iter previsto dopo il primo annuncio a luglio del 2020.
La quotazione “consisterà esclusivamente in una vendita secondaria delle azioni esistenti detenute da Vodafone”, spiega il gruppo britannico. Una quota minoritaria, ma significativa per generare liquidità per Vantage Towers.
Con la sua infrastruttura l’azienda mira a soddisfare in modo sempre più efficace la crescente domanda di connettività mobile in Europa, trainata dal boom del traffico dati, dall’arrivo del 5G e dagli obblighi di copertura previsti dalla legge.
Vantage Towers gestisce circa 82.000 torri in 10 paesi, incluse le joint venture Inwit con Tim e Cornerstone in Uk. In nove dei dieci mercati in cui è presente Vantage è il fornitore numero uno o numero due.
In Italia 2.400 nuove torri con Inwit
La società non ha detto quante azioni saranno offerte, ma secondo fonti di Bloomberg saranno ceduti titoli per un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro e la quotazione potrebbe raccogliere 15 miliardi di euro.
Vantage Towers e i suoi partner stanno al momento costruendo 550 nuovi macro-siti, il cui completamento è previsto per fine marzo. L’azienda è impegnata a costruirne altri 7.100 nei prossimi cinque anni con Vodafone e Wind Hellas in Grecia. In più, tramite le joint venture esistenti, realizzerà ulteriori 1.200 torri in Regno Unito nei prossimi quattro anni e 2.400 torri in Italia entro il 2026 con Inwit.
Nell’anno terminato il 31 marzo 2020 Vantage ha registrato Ebitda pro-forma adjusted di 513 milioni di euro; nei primi nove mesi dell’anno fiscale che si chiderà il 31 marzo 2021 l’Ebitda pro-forma adjusted è di 394 milioni di euro. Con l’Ipo la società delle torri si aspetta di migliorare profitti e margini.
Vantage vuole entrare su nuovi mercati
Vantage Towers ha indicato di avere il potenziale per estendere l’attuale base di clienti e di diversificare l’attività entrando in aree adiacenti come la fornitura di backhaul su fibra, infrastruttura IoT e edge computing.
Il ceo Vivek Badrinath ha dichiarato che l’Ipo “è una pietra miliare importante e pone le basi per la fase successiva della nostra crescita nel dinamico settore delle torri. Cercheremo di cogliere le entusiasmanti opportunità di creazione di valore che il settore
ha da offrire e di rafforzare la nostra posizione di azienda leader nel settore delle infrastrutture in Europa”.
Negli ultimi mesi l’industria delle torri ha infatti assistito a importanti operazioni di M&A: a gennaio il colosso spagnolo delle telecomunicazioni Telefónica ha venduto le torri della sua sussidiaria Telxius Telecom ad American Tower; a dicembre Ei Towers ha ceduto l’infrastruttura della controllata TowerTel a Phoenix Tower International.
Vodafone e Vantage Towers hanno dato mandato a BofA, Morgan Stanley e Ubs come Joint GLobal Coordinators dell’operazione e a Barclays, Berenberg, Bnp PAribas, Deutsche Bank, Goldman Sachs e Jefferies come Joint bookrunners.