Vodafone potrebbe prendere in considerazione un’offerta pubblica
iniziale (Ipo) anche per la sua venture indiana, sul modello di
quella realizzata per la unit in Sud-Africa. A dirlo è il Chief
executive del gruppo britannico Vittorio Colao che tuttavia ha
chiarito che la quotazione avverrebbe solo dopo il 2011 e dopo che
verranno risolte le dispute con la partner Essar group e con le
autorità fiscali indiane.
In un’intervista concessa a Bloomberg UTV a Mumbai, Colao ha
anche affermato che l’eventuale Ipo della divisione indiana
dipenderà anche dalla domanda locale di piani dati. Una volta
risolte queste questioni, “potremmo considerare a un certo punto
la possibilità di quotare l’azienda”, ha detto il Ceo del
primo operatore mobile mondiale. “Se il quadro regolatorio e il
mercato dei dati mobili lo consentiranno, valuteremo
l’ipotesi”.
“Penso che i mercati reagirebbero positivamente alla quotazione,
Vodafone è un player molto accreditato”, secondo Apurva Shah,
direttore della ricerca di Prabhudas Lilladher Pvt. a Mumbai.
Vodafone ha annunciato lo scorso mese che comprerà un’ulteriore
quota del 33% in Vodafone Essar Ltd. (terzo maggiore operatore
mobile indiano) per 5 miliardi di dollari dal partner Essar.
Tuttavia in questo modo la partecipazione diretta di Vodafone nella
venture arriverà al 75%, mentre l’India non permette alle
aziende straniere di salire oltre il 74% di un operatore mobile
locale. La quotazione potrebbe aiutare il gruppo britannico nella
compliance con le norme locali: “Una delle possibilità per noi
è fare come in Sud-Africa”, ha detto Colao.
Vodafone ha quotato la unit sud-africana nel 2009. La società,
chiamata Vodacom Group Ltd., è il maggior fornitore di servizi
mobili nel Paese. In Sud-Africa il business dati sta crescendo
molto rapidamente, per cui Colao vede somiglianze con il contesto
indiano.
Secondo Gartner, il mercato mobile indiano supererà i 990 milioni
di utenti per la fine del 2014. Colao definisce l’India uno dei
“gioielli” di Vodafone per le performance dell’ultimo
trimestre.