Giù gli wearable, su gli smartwatch. E’ la fotografia scattata da Idc secondo cui il mercato dei “dispositivi indossabili” cresce sì, anche nel primo trimestre 2018, ma a un ritmo più lento del solito. Nel ruolo di traino della crescita spiccano però gli orologi connessi. Secondo il report le vendite globali di dispositivi indossabili sono ammontate a 25,1 milioni nei primi tre mesi dell’anno, con un aumento dell’1,2% rispetto al primo trimestre 2017: una crescita più modesta rispetto al +18% registrato negli stessi giorni dell’anno scorso.
Al contrario, Apple e altri produttori di smartwatch hanno registrato un aumento del 28,4%. E dato che gli smartwatch costano di più rispetto ai wearable di base, la crescita per valore è probabilmente molto più alta dell’1,2% in più registrata sui volumi di vendita.
“Sensori più evoluti, flussi di dati e algoritmi stanno rappresentando sempre più i pilastri di un settore destinato ad affermarsi anche nell’healthcare”, dice Jitesh Ubrani, analista senior di Idc Mobile Device Trackers. “Circa un terzo di tutti i dispositivi indossabili include la connettività cellulare e questo permette l’emergere di nuovi casi d’uso”.
Smartwatch e smartband rappresentano il 95% del mercato degli indossabili, col 5% costituito dall’abbigliamento ‘smart’. Tra le aziende, Apple è prima con 4 milioni di Apple Watch consegnati (erano 3,6 milioni nel primo trimestre 2017) e il 16% del mercato. Segue Xiaomi, con 3,7 milioni di dispositivi e il 14,8% di market share. In termini di valore, però, l’azienda cinese ha solo l’1,8% del mercato, perché vende soprattutto bracciali economici. Al terzo posto c’è Fitbit, che vede le consegne diminuire da 3 a 2,2 milioni di unità. Fuori dal podio si piazzano Huawei, in aumento da 0,5 a 1,3 milioni di dispositivi, e Garmin, che segue a stretto giro con 1,3 milioni di pezzi commercializzati contro gli 1,1 milioni del pari periodo 2017.