GUGLIELMO

Wi-fi: addio password, ora ci pensa la sim

A firma di Guglielmo la app BabelTen per l’autenticazione “innovativa” sulle reti wireless. Il ceo Giovanni Guerri: “Pronti a partnership con le telco mobili”

Pubblicato il 30 Nov 2012

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Niente login e password, alla rete wi-fi ci si autentica tramite la sim del cellulare. È la novità introdotta da Guglielmo, wisp nato nel 2004 a Reggio Emilia che oggi può contare su più di 12.000 punti di accesso e 1.400.000 utenti registrati. Guglielmo fornisce connettività wi-fi a clienti del settore hospitality (grandi alberghi), aziende, esercizi commerciali e PA. E ha appena presentato BabelTen, app per smartphone che introduce un approccio innovativo al problema dell’autenticazione alle reti wireless. “Gli attuali sistemi di autenticazione alle reti wi-fi via sms o voucher sono scomodi e spesso sono associati a un costo da pagare in termini di pubblicità”, spiega il presidente e ceo della società, Giovanni Guerri.
Cosa differenzia BabelTen?
L’autenticazione avviene solo sulla base della sim inserita, senza bisogno di password o altro e sempre alla rete in quel momento migliore, che si tratti di un network wi-fi o 3G. L’utente ha a disposizione migliaia di punti di accesso wi-fi pubblici e l’applicazione dispone di un “hot spot finder” integrato, per trovare quello più vicino. Al momento è disponibile solo per Android, perché è l’unico sistema operativo che permette di agire in profondità. E stiamo lavorando anche a una versione per Windows Phone per il primo trimestre 2013.
Il wi-fi è sempre più spesso offerto gratuitamente. Qual è il modello di business che rende economicamente sostenibile la vostra attività?
Non crediamo nel business basato sulla pubblicità, che riteniamo penalizzi troppo l’esperienza utente. Preferiamo chiedere ai location owner un canone annuale per finanziare i costi del servizio. L’ammontare può variare a seconda del tipo di servizio e del tipo di personalizzazioni richieste. Alcuni operatori commerciali ci chiedono ad esempio di poter inserire i codici di accesso al wi-fi nello scontrino e magari di prevedere un certo tempo di connessione gratuito o un trattamento differenziato a seconda che si tratti di vecchi o nuovi utenti. Ci stiamo impegnando inoltre a sviluppare nuove opportunità di business,attraverso partnership con gli operatori mobili per utilizzare la rete wi-fi come strumento di connettività complementare al 3G o 4G, tramite il cosiddetto data offloading. Stiamo lavorando infine, in ambito automotive, a un sistema per connettere fra loro via wireless più veicoli. Si tratta di una sfida ancora acerba rispetto al go to market, anche se a dicembre avremo un primo prototipo del dispositivo mediante cui creare reti da veicolo a veicolo e all’interno di un singolo automezzo.
Non c’è il rischio che con la diffusione dell’Lte e quindi della connettività mobile superveloce il business wi-fi ne risenta negativamente e pesantemente?
No, anzi, l’Lte prevede nativamente l’offload della rete, le tecnologie sono assolutamente completamentari. In termini di banda ha prestazioni superiori, ma ha tutta una serie di limitazioni legate alla penetrazione negli edifici. Credo che il wi-fi sopravviverà solo se diventerà complementare alla connettività mobile, verso cui non si deve porre in maniera antagonista, altrimenti sarebbe una lotta impari. Ed è per questa ragione che farlo crescere come sistema a sé stante, magari finanziato con la pubblicità, credo sia limitante.

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