“Siamo molto ottimisti” riguardo l’ipotesi di un parere favorevole della Commissione Europea alla fusione tra Wind e 3 Italia. Lo ha detto, a margine di un incontro del Meeting di Rimini, l’amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra.
“Non abbiamo la certezza – ha argomentato riferendosi al via libera dell’Uinone Europea – ma siamo molto ottimisti e credo che nelle prossime settimane, contiamo, speriamo, ci sia questo ok. E’ tutto prematuro, perché, come si dice in inglese è ‘subject to’ , dipende dal fatto che ci sia l’autorizzazione da parte della Commissione ma – ha aggiunto – siamo ottimisti che questa approvazione ci sia. Qualora ci fosse – ha concluso – cominceremo a consolidare il nostro network”.
Qualora da Bruxelles, arrivasse il via libera alla fusione con 3 Italia, ha proseguito il numero uno di Wind, “c’è la possibilità di poter dare dei siti che sono ridondanti, sovrapposti, al quarto entrante”. Tra i possibili pretendenti, vi potrebbe essere il gruppo transalpino Iliad. Ad ogni modo, ha puntualizzato Ibarra, “è tutto in fieri e il primo obiettivo importante è quello di avere l’ok dalla Commissione”.
In caso di matrimonio tra i due operatori, ha evidenziato l’Ad di Wind, “il vantaggio principale è che stiamo creando l’operatore più grande esistente in Italia sulla telefonia mobile. Saremo di fatto i leader sul mercato”. A giudizio di Ibarra, “gli investimenti che verrano fatti da questa joint-venture sono importanti e significativi: ovviamente, non solo saremo i numeri uno dal punto di vista del numero dei clienti ma anche i numeri uno per quanto riguarda la qualità che offriremo ai clienti”. Inoltre, ha concluso, “sulla digitalizzazione e l’innovazione intendiamo fare passi da gigante: ci sono degli ottimi presupposti per poter fare un ottimo lavoro sul mercato”.
Il verdetto sul matrimonio Wind-3 da parte della Commissione europea è vicino. Il termine per valutare la proposta di joint venture del valore di 21,8 miliardi da cui nascerebbe il colosso da 31 milioni di clienti alla cui guida è stato designato l’attuale Ad di Wind Maximo Ibarra, è fissato all’8 settembre.
La discesa in campo da parte di Xavier Niel, che ha rilevato gli asset (torri e frequenze) “ridondanti” dalla fusione “sfilandoli” alla concorrente Fastweb, di fatto riporterà a quattro il numero degli operatori sul mercato nazionale (Niel si appresta a lanciare l’operazione Free anche nel nostro Paese) sgombrando il campo da quegli eventuali rischi di abbattimento della concorrenza che avrebbero potuto intaccare fino a compromettere il buon esito dell’annunciata liaison.
Sulla strada dunque non ci sarebbero ostacoli – il condizionali è sempre d’obbligo in operazioni di questa portata. A meno di non considerare un ostacolo la richiesta da parte di Fastweb all’Europa di un cosiddetto “market test” per verificare che l’acquisto degli asset da parte di Niel sia realmente conveniente rispetto all’offerta presentata dalla fiber company guidata da Alberto Calcagno.